Il sindaco di Amantea, Vincenzo Pellegrino, alla luce delle polemiche divampate sui social a causa dei disagi sopraggiunta all’indomani della decisione di chiudere la strada statale 18 a Coreca, dopo la frana registrata nei giorni scorsi, è intervenuto per fare chiarezza sulla vicenda.
«Probabilmente non mi sono spiegato bene, per cui la gente non ha capito assolutamente la gravità della situazione, e soprattutto di chi è la responsabilità. Non è uno scarico della responsabilità quello che io cerco oggi, bensì un chiarimento definitivo».
Tanto per cominciare, «siccome sono stato accusato che sto perdendo punti per quanto riguarda questa vicenda, devo dire che io nella mia vita i punti li ho dati. La decisione di chiudere la strada non è nella potestà del sindaco di Amantea, è nella disposizione emanata dalla Prefettura, nella riunione con il comitato operativo per la viabilità e con tutte le parti interessate (Prefetto, Polizia stradale, carabinieri, Vigili del fuoco, regione Calabria, Polizia provinciale, Anas, Genio civile, Protezione civile ecc), tenuta in data 25 gennaio».
In particolare, la Prefettura ha deciso di tenere chiusa la strada. Per come si legge nel documento stilato al termine del vertice operativo “Anas ha riferito che per quanto riguarda la galleria di Coreca i lavori strutturali sono iniziati il 3 gennaio, dopo alcune attività preliminari svolte nei mesi precedenti, ed a oggi si conferma la data originariamente prevista (fine giugno metà luglio 2023) per l’ultimazione dei lavori, salvo eventuali imprevisti geologici».
Per quanto concerne poi specificatamente la ss18 franata «l’Anas ha rappresentato di aver chiesto al sindaco l’emissione di apposita ordinanza per poter accedere alle aree private per i lavori urgenti di messa in sicurezza”.
I lavori lungo la strada litoranea franata «continuano, non c’è assolutamente nessuna interruzione del cantiere, ed è auspicabile che possano continuare salvo imprevisti atmosferici».
Va specificato, altresì, che «non è possibile attivare un cantiere h24 così come chiesto, perché di notte non ci sarebbe la giusta illuminazione per poter operare. Né si può pensare di illuminare a giorno per consentire l’attività in questo costone di Coreca».
Va poi sottolineato che «la viabilità è stata stabilita da Anas, la quale ha richiesto “una integrazione dell’ordinanza di chiusura della strada con individuazione dei percorsi alternativi già indicati per le vie brevi che il sindaco ritiene di dover condivider con i sindaci dei comuni di Lago, San Pietro in Amantea e Aiello Calabro. Altri percorsi alternativi non possono essere utilizzati per mancanza di protezione».
Per intenderci, «la strada che va da Catalimiti fino al Fauno non è percorribile perché è carente di protezione lato mare».
E, ancora. Perché non si può aprire una corsia provvisoria sulla zona? «Perché Anas (che è quella che sta svolgendo il cantiere) ritiene di non avere la massima sicurezza per una carreggiata che consenta, anche solo in modo parziale, di percorrere la zona».
Vale a dire che «il rischio di crolli di massi nella zona continua ad esistere, e gli stessi potrebbero finire nell’ipotetica corsia che dovrebbe essere aperta. Nessuno si diverte a creare disagi ai cittadini. Io meno degli altri. Anche e perché ritengo che i cittadini abbiano assoluto diritto a godere di tutti i privilegi che vantano». Quindi, se la strada è chiusa, è chiusa non per un vezzo ma per garantire la pubblica utilità, e soprattutto la pubblica incolumità».
Stefania Sapienza