Home Attualità Caro benzina, 2500 controlli: accertate dalla Gdf 989 violazioni sui prezzi

Caro benzina, 2500 controlli: accertate dalla Gdf 989 violazioni sui prezzi

Contestate 989 violazioni alla disciplina dei prezzi, di cui 341 per mancata esposizione e/o difformità dei prezzi praticati rispetto a quelli indicati e 648 per omessa comunicazione al ministero

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L'impianto di un distributore

Controlli a tappeto della Guardia di Finanza sui prezzi della benzina.

Nel solo mese di gennaio, dopo lo scatto in avanti delle accise per il mancato rinnovo della norma che ne disponeva il taglio, le Fiamme gialle hanno eseguito oltre 2.500 interventi, contestando 989 violazioni alla disciplina dei prezzi, di cui 341 per mancata esposizione e/o difformità dei prezzi praticati rispetto a quelli indicati e 648 per omessa comunicazione al ministero. In pratica proprio su quello che dispone il decreto sulla trasparenza in vigore esattamente da metà gennaio.

A fornire i dati è stato il colonnello Alberto Nastasia, capo Ufficio tutela uscite e mercati del Comando generale della Guardia di Finanza, ascoltato in audizione dalla commissione attività produttive della Camera che sta esaminando il dl.

Dopo le direttive “impartite” dal governo, ha chiarito Nastasia, è stata disposta «un’ulteriore intensificazione dell’azione di controllo, oltre a quella che ha portato nel 2022 a quantificare in oltre 450 milioni di euro l’accisa evasa sui carburanti».

Anche in questo caso i dati parlano da soli: su accise e Iva sono stati infatti effettuati lo scorso anno 2.514 interventi, rilevando 1.084 violazioni e deferendo all’autorità giudiziaria competente 866 soggetti, di cui 15 tratti in arresto.

I numeri della Guardia di Finanza, commenta il Codacons, «accertano come sia indispensabile garantire agli automobilisti maggiore trasparenza in fatto di prezzi alla pompa, e come serva incrementare le sanzioni verso i benzinai scorrette perché quelle attualmente in vigore fanno il solletico ai gestori e non rappresentano un adeguato deterrente». Sostanzialmente sulla stessa linea anche l’Unione nazionale consumatori: «Il fatto che il 39,3% dei benzinai sia stato multato, nonostante a gennaio fossero sotto osservazione, attesta l’ampia diffusione delle irregolarità. – afferma l’associazione – Ecco perché rasenta il ridicolo che ora il Governo, invece di triplicarle, abbassi le multe per chi non comunica i prezzi al ministero o li espone difformi».