Un uomo maltrattato

Tra il 28 dicembre 2021 e il 28 dicembre 2022, il Centro Antiviolenza “Oltre il genere” di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) ha accolto le richieste di aiuto di 151 uomini.

E’ quanto ha reso noto l’Agenzia di stampa nazionale Ansa, diffondendo un puntuale report.

E’, in sintesi, il bilancio del secondo anno di attività del Cav aperto agli uomini, voluto dalla psicoterapeuta e coordinatrice del Centro Antonella Baiocchi, nel periodo in cui è stata assessore alle Pari Opportunità del Comune di San Benedetto.

Nel primo anno erano state 132 le richieste arrivate alla struttura gestita dall’Associazione per la Promozione e lo Sviluppo Individuale e Relazionale (Aprosir).

Nel periodo preso in esame sono state effettuate in totale 367 consulenze tramite telefono e videoconferenza. Tutti gli uomini che hanno chiamato erano italiani (alcuni nati in Italia da genitori stranieri).

La fascia d’età più rappresentata è stata quella tra i 40-49 anni (34%), seguita dalla fascia di età 30-39 (32%) e dalla fascia di età 18-29 (19%). Lo stato civile maggiormente rappresentato è quello dei conviventi (42%), seguito dai coniugati (25%) e coniugati in fase di separazione (19%). Il 65% degli uomini ha subito violenza da donne: nello specifico dalle partner ed ex partner.
Il 16,5% degli uomini è stato maltrattato da altri uomini: dai fratelli per questioni di eredità e di gelosia parentale; da conoscenti che li hanno presi di mira per antipatia o per l’omosessualità vera o presunta; da colleghi e datori di lavoro: gli omosessuali hanno dichiarato di aver subito angherie dal partner. Il 18.5% degli uomini è stato maltrattato da più persone, sia uomini che donne. Baiocchi sostiene da tempo la tesi della bidirezionalità della violenza; carnefici possono essere sia uomini sia donne: “riconoscere il diritto di tutela anche alle vittime di sesso maschile non significa essere ‘contro’ le donne. Il vero killer è quello che chiamo analfabetismo psicologico e relazionale, che induce le persone a gestire le divergenze con modalità dicotomiche, cioè prevaricando l’interlocutore in posizione di vulnerabilità”.