CETRARO – La città di Cetraro dal prossimo 24 marzo non avrà più una banca. Dopo la chiusura della filiale Ubi banca di Cetraro marina, trasferita a Fuscaldo nel 2018, anche l’unico istituto di credito rimasto in città, Banca Intesa Sanpaolo, sita nel centro cittadino su via De Seta, sarà soppresso e trasferito a Belvedere marittimo. Il Psi esorta il sindaco e le forze politiche cittadine ad attivarsi per scongiurare la definitiva chiusura della banca.
«Una decisione che si ripercuoterà pesantemente sulle le imprese ed i piccoli risparmiatori, in particolare per le persone più anziane e meno avvezze all’uso del digitale, che si dovranno spostare nel comune di Belvedere Marittimo, o in altre località, per eseguire una semplice operazione bancaria – spiega il segretario del locale Partito socialista Marco Occhiuzzi – Nel giro di pochi anni dunque, le due banche presenti sul territorio di Cetraro hanno deciso di ritirarsi: è questa una amara considerazione».
Un grave fatto che deve indurre la politica cittadina e l’amministrazione comunale «a fare una riflessione ampia sullo stato dell’economia locale, ma anche per far emergere come i gruppi bancari, che incrementano ogni giorno di più i propri utili, stiano procedendo alla desertificazione dei territori, soprattutto quelli del sud Italia, con la chiusura ormai inarrestabile delle filiali e degli sportelli bancomat, dimenticando che tali servizi costituiscono un presidio di tipo economico e sociale per il territorio».
I socialisti lanciano, quindi, un grido d’allarme «per questo ennesimo impoverimento dei servizi essenziali, che si aggiunge alle altre situazioni di criticità (dalla sanità, con lo stato di totale abbandono dell’ospedale cittadino, ai presidi di sicurezza, con la mai definita apertura della nuova Caserma dei Carabinieri di Cetraro).
Il partito conclude invitando il sindaco Ermanno Cennamo «ad attivarsi con somma urgenza per organizzare un vertice con le forze politiche e sociali, al fine di intraprendere tutte le iniziative idonee a scongiurare la chiusura dell’agenzia bancaria».
Fiorella Squillaro