I consiglieri comunali di minoranza Sandra Ricco e Mauro Avolio

ACQUAPPESA – Le casse comunali starebbero “sprofondando in una voragine sempre più ampia” nel piccolo comune costiero di Acquappesa.

Gli uffici comunali, dopo l’invio delle bollette relative al canone idrico prescritte, stanno inviando notifiche di cartelle esattoriali relative al recupero delle somme relative a verbali del codice della strada anch’essi prescritti. Una sfilza di verbali sono stati, negli anni, emessi con l’utilizzo dello scout speed, molti dei quali opposti e vinti dai ricorrenti. Quelli che non sono stati impugnati né pagati sono rimasti quiescenti negli uffici comunali tanto da far maturare la prescrizione quinquennale.

Dopo ben 5 anni, a prescrizione maturata, sono stati formati i ruoli e inviati all’agenzia di riscossione per il recupero. Ovviamente, sono state impugnate le cartelle da parte dei contribuenti ed il Comune di Acquappesa è stato condannato in solido al pagamento delle spese legali. Quindi non solo c’è stata una mancata entrata nelle casse comunali, ovvero l’importo di cui alla sanzione amministrativa, ma anche l’esborso di circa 600,00 euro a ricorso.

“Un ulteriore danno erariale di cui dovrà rispondere l’amministrazione comunale”, comunica il gruppo di minoranza “Cambiamenti”. E continua: “La cosa ancora più grave è l’intero andazzo che caratterizza questa amministrazione, ivi compresi quegli organi chiamati al controllo ed a specifici ruoli. Il revisore dei conti e soprattutto l’organo straordinario di liquidazione. Ricordiamo infatti che il Comune di Acquappesa è in dissesto finanziario e che l’Osl si è insediato a maggio 2021. A tale data, se si fosse tempestivamente agito, per come dovuto, le suddette sanzioni non sarebbero divenute inesigibili, pur nell’inerzia protratta dell’ufficio preposto alla formazione dei ruoli e/o all’invio degli atti interruttivi.Ufficio il cui responsabile, al tempo e negli successivi, ha usufruito di indennità di posizione al massimo consentito, indennità di risultato e straordinari vari per i componenti dell’ufficio, il tutto a spese dei cittadini. Precisiamo, infatti, che sia gli stipendi che le varie voci accessorie, quali indennità e straordinari vengono pagati con fondi di bilancio derivanti dalle tasse che pagano i cittadini”.

Oltre all’immane danno, quindi, ulteriore beffa per tutta la popolazione.

“Invieremo, come di consueto, tutta la documentazione agli organi di competenza“.

Luana D’Acunto