Adozioni gay
? Per la ministra Eugenia Roccella: «Meglio una mamma e un papà, lo dicono gli psicologi». Ma, la smentita degli psicologi è arrivata tempestivamente: «Falso, la ricerca scientifica e l’evidenza clinica dicono altro da anni».
In particolare, nella lettera a firma congiunta dei presidenti degli ordini degli psicologi delle regioni Lazio, Campania, Sicilia, Marche, Abruzzo, Veneto ed Emilia Romagna, indirizzata alla ministra, si legge: «Onorevole ministra Roccella, ci rivolgiamo a lei nella convinzione di poter contribuire ad una corretta informazione sulla crescita dei figli in famiglie con genitori dello stesso sesso. La letteratura scientifica, ormai consolidata, evidenzia che non vi sono differenze sostanziali fra le famiglie con genitori eterosessuali e quelle con genitori omosessuali rispetto alla crescita dei figli. Gli studi longitudinali rilevano che i figli di coppie omosessuali sviluppano percorsi di vita analoghi a quelli delle coppie eterosessuali».
È invece accertato «l’effetto nocivo dell’esposizione al pregiudizio, non tanto e non solo sull’omosessualità in sé, quanto sulla capacità delle coppie omossessuali di esprimere adeguate capacità genitoriali. Laddove i figli di coppie omosessuali sono stigmatizzati, dove è presente un pregiudizio sulle capacità genitoriali, dove vi è l’idea diffusa che questo tipo di configurazione familiare abbia carattere problematico o patologico, i figli soffrono per lo stigma e possono riceverne un danno».
In questa direzione si sono espresse «le più autorevoli istituzioni di psicologi a livello mondiale, quali l’American Academy of Child and Adolescent Psychiatry (aacap), l’American Psychoanalytic Association (APsaA), l’American Psychological Association (apa)».
A livello italiano, «l’associazione italiana di psicologia (aip), la prestigiosa associazione che riunisce i docenti universitari di psicologia, nel 2011 ha ricordato che “ciò che è importante per il benessere dei bambini è la qualità dell’ambiente familiare che i genitori forniscono loro, indipendentemente dal fatto che essi siano conviventi, separati, risposati, single, dello stesso sesso”».
Gli psicologi concordano, quindi nel ritenere che «le famiglie con genitori dello stesso sesso siano in grado di essere genitori in modo efficace, che i figli di queste coppie abbiano le stesse linee di sviluppo dei figli di coppie eterosessuali, e che, semmai, il fattore determinante nel benessere individuale e nella salute psicologica sia la capacità della società di non esporre le famiglie alla stigmatizzazione, al pregiudizio e alla discriminazione. Come professionisti della salute mentale e del benessere psicologico concordiamo nel riconoscere la famiglia funzionale come quella che sa offrire cura, sicurezza, protezione, sostegno, apertura alle diverse dimensioni dell’esistenza umana».
Esistono, nel 2023, «tanti modi diversi di essere famiglia: quella tradizionale, biologica, quella adottiva, quella ricostituita, quella monogenitoriale e anche quella omogenitoriale. Queste realtà esistono già in Italia e nel mondo da decenni e richiedono una prospettiva ampia e scientifica e meritano, tutte, la stessa attenzione, la stessa cura e le stesse tutele da parte di noi professionisti e da parte dello Stato, essendo manifestazione della pluralità dell’esistenza umana e dei suoi aspetti socioculturali».
Infine: «Nella speranza che lei possa rivalutare la sua posizione sulla base di ciò che la ricerca scientifica e l’esperienza clinica affermano ormai da anni, restiamo a disposizione per un dialogo su tali tematiche».
La lettera, lo evidenziamo, è stata sottoscritta congiuntamente da: Federico Conte, presidente dell’ordine psicologi Lazio; Armando Cozzuto, presidente dell’ordine psicologi Campania; Gaetana D’Agostino, presidente dell’ordine psicologi regione Sicilia; Katia Marilungo, presidente dell’ordine psicologi Marche; Enrico Perilli, presidente dell’ordine psicologi Abruzzo; Luca Pezzullo, presidente dell’ordine psicologi Veneto; Gabriele Raimondi, presidente dell’ordine psicologi Emilia-Romagna