VIBO VALENTIA – Sessantasette persone saranno giudicate in sede di appello, con procedimento per rito abbreviato, nell’ambito del processo antimafia denominato “Imponimento”, scaturito da una maxi inchiesta che ha coinvolto ‘ndranghetisti, politici, funzionari, imprenditori, avvocati, uomini delle forze dell’ordine.
La prima udienza del processo di appello si terrà il 3 aprile prossimo.
Saranno giudicati tutti coloro i quali, il 19 gennaio scorso, erano stati oggetto di sentenza ad opera del giudice del Tribunale di Catanzaro rispetto alle attività delittuose consumate dalla cosca Anello di Filadelfia e dalle famiglie mafiose alleate e localizzate tra Vibo Valentia, Lamezia Terme, Catanzaro.
Nell’elenco degli imputati, dunque, figurano soggetti intranei alla ‘ndrangheta vibonese (Bonavota, Cracolici, Barba-Lo Bianco) ma anche tanti “colletti bianchi”.
Tutti, in concorso tra loro, avrebbero favorito le attività delittuose della consorteria criminale di Filadelfia.
I nomi degli imputati in appello
Cristina Anello di Filadelfia; Francescantonio Anello di Filadelfia; Rocco Anello di Filadelfia; il collaboratore di giustizia Giovanni Angotti di Filadelfia; Antonio Bruno Arone di Monterosso Calabro; Luciano Babbino di Vallefiorita; Giuseppe Barbieri di Sant’Onofrio; Angela Bartucca, moglie di Rocco Anello, di Filadelfia; Vincenzo Barba, di Vibo Valentia; Luca Belsito di Pizzo; Giovanni Bevilacqua di Gioia Tauro; Domenico Bonavota di Sant’Onofrio; il brigadiere della guardia di finanza Domenico Bretti, brigadiere della Guardia di finanza, di Filadelfia; Vito Bretti di Filadelfia; Antonio Caruso di Filadelfia; Giovanni Caruso di Filadelfia; Mario Caruso di Filadelfia; Filippo Catania di Vibo Valentia; Vito Chiefari di Torre Ruggiero; Alfredo Cracolici di Pizzo; Domenico Cracolici di Maierato; il collaboratore di giustizia Salvatore Danieli; Antonio Dastoli di Filadelfia; Giuseppe De Luca di Ionadi; Vincenzo De Nisi, di Curinga; l’appuntato della Guardia di finanza, Antonio Dieni di Catanzaro; Giuseppe Fortuna di Filogaso; Giuseppe Fruci di Curinga; Vincenzino Fruci, di Acconia di Curinga; Antonio Luciano Galati di Oftringen; Angelo Galati di Filadelfia; Giuseppe Galati di Filadelfia; Tommaso Galati di Filadelfia; Domenico Gallello, di Maida; Giovanni Giardino di Maida; Salvatore Giorgio di Chiaravalle Centrale; Claudio Gregorace di Filadelfia; Massimo Gugliotta di Curinga; Pierdomenico Iannazzo di Lamezia Terme; Francesco Iannazzo di Lamezia; Romeo Ielapi di Filadelfia; Paolino Lo Bianco, di Vibo Valentia; Francesco Mallamace di Vibo Valentia; Teodoro Mancari di Filadelfia; Giovanni Mastrandrea di Filadelfia; Gianni Melina di Cenadi; Giacomo Michienzi di Francavilla Angitola; il collaboratore di giustizia Francesco Michienzi di Lamezia Terme; Stefano Montauro di Curinga; Nicola Monteleone di Polia 20 anni; il funzionario della Regione Calabria Serafino Nero di Decollatura; Domenico Polito di Tropea; Domenico Prestanicola di Pizzo; Rocco Prestanicola di Maierato; Daniele Prestanicola di Maierato; Vincenzo Renda di Vibo Valentia; Vincenzo Rubino di Vibo Valentia; Giuseppe Ruccella di Filogaso; Natale Ruscio di Filadelfia; Domenico Rutigliano di Curinga; Francesco Serratore di Curinga; Gino Stranges di Conflenti; Fabio Schicchi di Lamezia Terme; Antonio Talarico di Lamezia Terme; Francesco Antonello Trovato di Curinga. La Dda ha appellato le assoluzioni di Domenico Rigillo di San Vito sullo Ionio e Rocco Polito di Curinga. Per altri 76 imputati, coinvolti nella stessa inchiesta e che hanno scelto il rito ordinario, è in corso il processo dibattimentale