L'ex cinema Orso di Catanzaro

CATANZARO – I consiglieri comunali di maggioranza Daniela Palaia e Nunzio Belcaro pungono i colleghi che siedono tra i banchi della minoranza della massima assise cittadina Donato, Parisi e Veraldi sulla contesa giudiziaria dello storico cinema Orso.

“Siamo lieti che i consiglieri Donato, Parisi e Veraldi riconoscano serenamente il valore storico, di memoria collettiva, di testimonianza sociale che il Cinema Orso ha rappresentato per il quartiere marinaro della città”, scrivono, preliminarmente,Pelaia e Belcaro. “E d’altra parte – aggiungono – l’unico soggetto titolato per esprimere una valutazione di tal fatta, vale a dire la Soprintendenza, ha già apposto su di esso un preciso vincolo di interesse”.

“Siamo certi – proseguono i due rappresentanti consiliari – che nella contesa giudiziaria che sta per avviarsi per volontà del privato che si è aggiudicato il bene, i citati consiglieri saranno a fianco dell’Amministrazione a difesa della volontà di restituire il Cinema Orso alla fruizione pubblica”.

“Tuttavia – incalzano – colpisce l’approccio dei consiglieri a tale vicenda: la formula dubitativa della frase “forse l’amministrazione avrebbe potuto chiedere al giudice  l’assegnazione della proprietà del Cinema Orso” e l’affermazione esitante “sembra difficile comprendere cosa abbia impedito di stipulare una transazione con la proprietà” tradiscono un mero slancio di protagonismo mediatico sulla vicenda che mal si concilia con il senso di solidarietà amministrativa e istituzionale che ci si  aspetterebbe in questa battaglia in difesa di un bene collettivo”. Quindi concludono: “Siamo sinceramente convinti che se solo avessero letto con attenzione tutta la documentazione e la normativa sottesa alla procedura, i consiglieri d’opposizione avrebbero agevolmente compreso che né l’una né l’altra ipotesi trovano applicazione nel caso di specie. Ed allora, attendiamo fiduciosi che ogni residua esitazione venga meno e che Donato, Parisi, Veraldi e l’Amministrazione tutta si ritrovi compatta nel difendere il Cinema Orso dalle pretese, ovvie ma infondate, del privato”.