BOLOGNA – Sono rimasti coinvolti anche due calabresi nel blitz operato oggi a Bologna contro una banda di spacciatori che acquistava online in Olanda mefedrone e Gbl (“droga dello stupro”), piazzandola poi al dettaglio in discoteche e locali serali
La banda pagava in bitcoin per rendere più difficile il tracciamento, mettendo in piedi un giro d’affari da circa 20mila euro al mese.
I Carabinieri della Compagnia di Borgo Panigale hanno ricostruito la “filiera” dopo circa sette mesi di indagini e ora hanno eseguito cinque misure cautelari per importazione e spaccio di droga.
Due calabresi che erano già agli arresti domiciliari per altri motivi e che erano a capo dell’organizzazione sono finiti in carcere, per altre due persone è stato disposto l’obbligo di firma e il quinto indagato è stato posto agli arresti domiciliari.
I cinque destinatari delle misure, hanno fra i 30 e i 40 anni.
Durante le indagini è stato sequestrato un plico sospetto contenente 200 grammi di mefedrone in cristalli. Sono stati altresì sequestrati 12 chili di Gbl e oltre un chilo di mefedrone.
Sono in corso altri accertamenti per individuare gli altri complici, tra cui due persone residenti in Germania che ricevevano i pacchi dall’Olanda, cambiando i nomi dei mittenti e dei destinatari per cercare di impedire il tracciamento e tentando di camuffare la sostanza mettendola in flaconi di prodotti per la pulizia dei cerchioni delle auto.
I capi del sodalizio criminale erano i due calabresi già ai domiciliari (uno a Bologna e l’altro in provincia di Cosenza), e le droghe sintetiche, che ovviamente sono più “di nicchia” rispetto a sostanze come la marijuana, l’hashish o la cocaina, veniva venduta principalmente nei locali della movida di tutta Italia, al prezzo, almeno per quanto riguarda il Gbl, di 50 euro al grammo.