ORISTANO – La donna, Monica Vinci di 52 anni, ha poi tentato il suicidio lanciandosi dalla finestra, rimanendo ferita.
La tragedia si è consumata nel primo pomeriggio di sabato in un appartamento nella frazione Silì di Oristano.
La ragazza, Chiara Carta, ha cercato di fuggire e difendersi, come proverebbero anche alcune ferite sul corpo della mamma. Ma la furia omicida della madre non le ha dato scampo finendola nel bagno in un lago di sangue.
Secondo quanto si è appreso la donna, che pare soffra di problemi psichici, avrebbe anche stretto al collo della povera Chiara un cavetto telefonico nel tentativo di strangolarla.
Monica Vinci resta ricoverata nell’ospedale Santissima Annunziata di Sassari, sorvegliata h24. Non è in pericolo di vita. Gli inquirenti la sentiranno appena ci saranno le condizioni. Al momento è indagata per omicidio volontario.
In ospedale, a Oristano, ieri sera è stato trasportato anche l’ex marito della donna Piero Carta, papà di Chiara. L’uomo, sottufficiale della polizia locale, ha avuto un malore appena appresa la terribile notizia. La casa di Silì è stata posta sotto sequestro.
Gli inquirenti stanno cercando di scoprire cosa possa aver scatenato nella mente della cinquantaduenne una rabbia così feroce nei confronti della figlia.
Le indagini sono affidate alla Squadra mobile di Oristano guidata dal dirigente Samuele Cabizzosu e coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Oristano Valerio Bagattini.
Martedì prossimo, nell’ospedale San Martino di Oristano, sarà eseguita l’autopsia.
Sconvolta per quanto accaduto la comunità di Oristano. Sul caso è intervenuto anche il sindaco Massimiliano Sanna: «La tragica morte di una nostra giovane concittadina ci lascia increduli e senza parole. È un evento terribile e senza senso che ha colpito tutti noi in modo molto profondo. Per dare un segnale concreto di lutto, abbiamo deciso di annullare tutte le manifestazioni collaterali alla Sartiglia. Riteniamo sia un primo doveroso segno di rispetto verso la giovane vittima di questa tragedia. Invitiamo tutti a vivere con sobrietà questo dolore».
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