Home Calabria Consiglio regionale: Fedele soccombe al Tar, richiesta di istanza cautelare respinta

Consiglio regionale: Fedele soccombe al Tar, richiesta di istanza cautelare respinta

L'ormai ex consigliera esce sconfitta in sede di Tar sulla richiesta di istanza cautelare presentata contro il subentro di Antonello Talerico nel consiglio regionale

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CATANZARO – L’ex consigliera regionale Valeria Fedele esce sconfitta in sede di Tar sulla richiesta di istanza cautelare presentata contro il subentro di Antonello Talerico nel consiglio regionale.

Il Tar di Reggio Calabria ha infatti rigettato l’istanza depositata nei giorni scorsi da Fedele.

Fedele aveva impugnato l’atto con il quale l’Ufficio di presidenza della Regione comunicava la correzione del risultato elettorale con contestuale ingresso di Antonello Talerico in consiglio regionale.

I giudici amministrativi hanno escluso che il ricorso in cassazione possa produrre effettivi sospensivi nei confronti della decisione del secondo organo di giustizia amministrativa.

“Tenuto conto delle plurime e reiterate eccezioni, anche di carattere preliminare, formulate dalla difesa del controinteressato, meritevoli di approfondimento in sede collegiale”, si legge negli atti. “Ritenuto che, ad un primo sommario esame, debba escludersi che il ricorso per cassazione produca ex se effetti sospensivi o che vi sia la necessità del passaggio in giudicato della sentenza di ineleggibilità”.

“Considerato che le motivazioni rese dalle pronunce indicate dalla ricorrente in punto di esecutività delle sentenze in materia – e comunque relative all’ipotesi di decadenza dalla carica di Sindaco – sono contraddette dal Consiglio di Stato, nella decisione n. 10/2012, di riforma proprio della sentenza del Tar Catanzaro, n. 963/2011 invocata in ricorso, oltreché dallo stesso comma 8 del richiamato art. 22″.

“Rilevato, pertanto, che il prospettato periculum della surroga e della sostituzione della ricorrente Valente con il controinteressato Talerico sia da ricondurre alla sentenza della Corte d’Appello di Catanzaro, n. 144/2023, di conferma della pronuncia di primo grado, in atto non sospesa”, spiega la sentenza.