Il Pnrr

Sono 1.036 le assunzioni finanziate

dal dpcm pubblicato il 20 febbraio scorso sulla Gazzetta Ufficiale al fine di supportare le amministrazioni comunali al di sotto dei 5.000 abitanti nell’attuazione dei progetti Pnrr di cui sono titolari. Come evidenziato da una elaborazione di Centro studi Enti Locali (Csel), per Adnkronos, basata sui dati diffusi in allegato al decreto, gran parte dei 760 comuni destinatari delle risorse appena ripartite (402) sono localizzati nelle regioni del Sud Italia, 200 sono amministrazioni del nord del Paese e i restanti 158 sono enti delle regioni del Centro.

Alle regioni settentrionali è andato complessivamente il 23% delle risorse stanziate per il 2023 (oltre 4,2 milioni), alle 4 regioni del Centro sono stati assegnati oltre 4,3 milioni (24% del totale) mentre nel Mezzogiorno e nelle Isole sono confluiti 9,8 milioni, pari al 53% delle somme totali.

«Con queste risorse, che ammontano a 48,6 milioni per il quinquennio 2022-2026 e a poco meno di 18,5 milioni per il 2023, i Comuni interessati dalla misura potranno coprire i costi derivanti dall’assunzione di uno o più dipendenti a tempo determinato che andranno a dare man forte ai loro esigui organici da qui alla fine del 2026. Questo, infatti, l’arco temporale entro il quale gli enti attuatori dovranno avviare le gare per gli investimenti finanziati dal Piano, realizzare i lavori e rendicontare spese e risultati conseguiti attraverso quelle misure», osserva Csel. Guardando alle singole regioni, quella in cui, per effetto dell’attuazione di questa norma, saranno incamerate più risorse umane è la Calabria: 91 gli enti coinvolti e 148 le nuove assunzioni, per le quali sono stati stanziati, per il solo 2023, 2.478.799 euro (pari al 13% del totale).

Seguono la Campania, con 83 Comuni che hanno avuto risorse per assumere complessivamente 126 persone (2.035.823 euro), e l’Abruzzo, che ha ottenuto 2.328.354 euro per 123 nuovi dipendenti, da impiegare in 92 enti. Il Piemonte è la regione che ha il numero maggiore di enti coinvolti (104) e si è aggiudicato 1.915.908 euro per coprire i costi di 108 nuovi dipendenti. Ai 75 enti marchigiani presenti nell’elenco sono invece stati assegnati 2.124.327 per 92 impiegati. Ai 46 Comuni laziali andranno quest’anno 1.084.015 euro per 77 nuove risorse umane.

E, ancora, in Sicilia, i 49 nuovi assunti dei 27 Comuni coinvolti sono coperti per quest’anno con un budget da 908.064 euro. Per i 41 Comuni lombardi destinatari delle risorse, sono stati stanziati 828.204 euro che serviranno a coprire i costi di 45 nuove unità di personale; in Molise 32 Comuni si spartiranno 613.882 euro per 41 nuovi addetti, in Liguria 28 enti avranno 478.101 per 34 persone, in Sardegna 26 amministrazioni si divideranno 544.168 euro per 33 persone.

Anche in Umbria le nuove assunzioni finanziate da questo fondo sono 33 (su 21 Comuni) ma costeranno 714.930 euro. In Basilicata le 31 persone aggiuntive in 17 Comuni costeranno, sempre nel 2023, 584.560 euro e in Veneto i 25 nuovi dipendenti comunali, divisi tra 24 comuni, costeranno 563.493 euro.

Ai 18 enti pugliesi coinvolti andranno 341.528 euro per 18 nuovi addetti, ai 16 enti toscani in elenco saranno assegnati 429.283 euro per 20 nuovi dipendenti e ai 14 Comuni dell’Emilia Romagna coinvolti andranno 359.786 euro per 14 nuovi impiegati. Chiudono il cerchio il Trentino Alto Adige (71.000 euro per 2 Comuni) e il Friuli Venezia Giulia (63.460 euro per 2 Comuni) dove le assunzioni saranno rispettivamente 3 e 2.