Home Politica Accuse all’amministrazione Cennamo: botta e risposta tra Psi e Udc

Accuse all’amministrazione Cennamo: botta e risposta tra Psi e Udc

Giuseppe Leporini difende il sindaco Ermanno Cennamo: "Polemica paradossale" 

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Giuseppe Leporini

CETRARO – Il coordinatore Udc Giuseppe Leporini replica ai socialisti per le critiche da essi sollevate contro l’amministrazione comunale di Cetraro guidata dal sindaco Ermanno Cennamo. “Polemica paradossale”

Per superare la crisi che anni affligge la città per l’Udc: «L’amministrazione attuale deve fare di più e meglio – esordisce Leporini in una lunga nota – ed il sindaco credo debba coinvolgere nuove energie e nuove competenze tra le forze che hanno sostenuto l’attuale maggioranza, affinché queste senza nulla togliere a chi sta lavorando attualmente, possano attuare quel cambiamento che è il collante che ha ispirato l’attuale maggioranza di governo, al di là delle appartenenze politiche di ognuno».

«È comprensibile quindi, la polemica innescata in questi giorni dalla minoranza ed in particolare dal Partito del garofano rosso. Polemica che risulta paradossale – attacca Leporini – quando lo stesso partito vorrebbe addossare, all’attuale maggioranza, colpe e responsabilità per problemi che oggi si manifestano in tutta la loro gravità, ma che hanno responsabilità spesso ascrivibili anche a loro che hanno governato ininterrottamente negli ultimi 40 anni, se si escludono le parentesi dell’amministrazione Visca e l’attuale consiliatura».

La crisi commerciale  per l’Udc «è infatti figlia dell’incapacità di approvare in questi 40 anni un piano regolatore, capace di disegnare lo sviluppo della città di Cetraro. (non sono mai state destinate  zone per insediamenti produttivi), piuttosto che aggregare gli interessi di pochi. Piano regolatore approvato negli anni ‘80 da un commissario ad acta per l’incapacità di assumersi la responsabilità da parte dell’amministrazione dell’epoca. Un Psc che dopo una decina di anni dal suo concepimento, oggi rischia di risultare già vetusto».

I nodi sono venuti al pettine in tutta la loro gravità «quando è venuta meno la fabbrica e l’ospedale, negli ultimi 10 anni, ha subito un continuo depotenziamento, con l’esodo anche di tanti impiegati e delle loro famiglie che prima abitavano a Cetraro, non essendo contestualmente stati creati i presupposti per lo sviluppo di nuove attività produttive ed un efficace collegamento del Porto con le attività del territorio».

«Oggi le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti, ma risulta irresponsabile il tentativo di addossare in toto agli altri responsabilità che appartengono in buona parte a loro. Che dire poi della situazione delle casse comunali? – si chiede Leporini – Debiti atavici e debiti recenti, sono stati coperti in parte ricorrendo a mutui pluridecennali da parte delle passate amministrazioni, scaricando il peso dei debiti sulla cittadinanza e sulle amministrazioni successive».

«A questo si è accompagnata la mancanza di una efficace gestione economica dei servizi correnti e, tra l’altro il mancato pagamento di bollette per energia elettrica e servizi vari a partire dal 2016, venuti alla luce solo negli ultimi due anni, ed ha portato alla richiesta, da parte degli Enti gestori avvicendatisi nel tempo alla richiesta di oneri ben maggiori dell’importo delle bollette, comprensivi di rivalutazioni ed interessi, accumulando così nuovi debiti per le casse comunali. Debiti solo in parte risolvibili con l’assunzione di nuovi mutui, dato che il limite di indebitamento consentito per legge, tenendo conto di tutti i mutui già negoziati dalle passate amministrazioni, è stato quasi raggiunto, rischiando il default».

Il coordinatore Udc conclude dicendo che: «Non è consentito a nessuno bollare il coordinamento politico che supporta l’attuale maggioranza con termini offensivi e provocatori, soprattutto da chi alterna attacchi violenti all’amministrazione in pubblico e sui social, peraltro pienamente legittimi in democrazia,  con lo scopo di indicare alla popolazione  la propria esistenza come entità politica, con manifestazioni di disponibilità ed  ammiccamenti in privato, che sollecitano il legittimo sospetto di essere  miranti solo ad un coinvolgimento diretto nell’esecutivo. E’ necessario rilanciare il nostro paese con contributi costruttivi di tutti, maggioranza, opposizione, associazioni, imprenditori e liberi cittadini, ma vi prego, “ccà nisciunu è fess”».

fiorellasquillaro@calabriainchieste.it