POPPI – Le Fiamme Gialle della Toscana hanno concluso tre interventi ispettivi, nei confronti di altrettante attività di estetista, esercitate anche presso abitazioni private, totalmente sconosciute al Fisco.
In particolare, sono i Finanzieri della Tenenza di Poppi ad aver iniziato un monitoraggio sui centri estetici ampiamente pubblicizzati sui più noti social network, con appositi profili alimentati dai titolari, che, a giudicare dalla moltitudine di followers e di post pubblicati sulle pagine personali, vantavano una considerevole clientela.
Pertanto, sono stati svolti accertamenti sulle banche dati nella disponibilità della Guardia di Finanza, dalle quali è emersa, in modo chiaro, l’operatività di tre imprese casentinesi, in totale evasione d’imposta e, per due di esse, in assenza delle prescritte autorizzazioni amministrative.
I controlli sono stati avviati a partire dal mese di dicembre e, a seguito dell’accesso presso i vari luoghi di esercizio delle attività, sono state rinvenute, anche presso gli operatori abusivi, postazioni complete e ben attrezzate per prestazioni di natura estetica.
Le ricerche svolte dai militari hanno permesso di rinvenire ed acquisire utile documentazione extracontabile, attraverso la quale sono stati ricostruiti puntualmente gli appuntamenti che gli estetisti annotavano per i trattamenti da eseguire.
Al termine dei controlli, i Finanzieri di Poppi hanno quantificato redditi non dichiarati per oltre 200.000 euro, a fronte di numerose prestazioni, senza l’emissione del documento fiscale.
Nel contempo, sono state irrogate sanzioni amministrative fino a 18.000 euro, per due dei soggetti controllati, per avere esercitato l’attività abusivamente, cioè in assenza dei requisiti professionali e delle autorizzazioni comunali e sanitarie.
Gli interventi proseguiranno ulteriormente per porre un argine all’illegalità ed all’abusivismo nel settore, dando così una concreta risposta a quegli imprenditori che agiscono nel pieno rispetto delle regole ed alle stesse associazioni di categoria, con le quali la Guardia di Finanza ha instaurato un “dialogo” costruttivo, che vede come obiettivo comune anche la tutela dei consumatori dai rischi alla salute provocati da operatori improvvisati.