Parte dell'opposizione amanteana

AMANTEA – I consiglieri di minoranza intervengono sulle assunzioni prospettate dall’amministrazione comunale in vista dell’approvazione del Durc del Comune di Amantea.
Secondo l’opposizione, infatti, si tratterebbe solo di «affermazioni avventate».

In particolare «il nostro Sindaco negli ultimi giorni ha più volte esternato sui social e sui giornali su diversi argomenti. Talvolta generando immotivate aspettative; in altre occasioni mistificando i fatti; in altre amplificando a dismisura ed ascrivendosi meriti esclusivi della struttura; e in qualche circostanza soprassedendo su atti e fatti potenzialmente nocivi alla narrazione che quotidianamente viene mediaticamente costruita sulla sua amministrazione».
Sarebbe gioco facile, secondo gli oppositori «rigirare il coltello nella piaga ma siamo consapevoli (Noi) che operare in stato di dissesto e con una situazione finanziaria strutturalmente deficitaria non è agevole. Pretenderemmo però onestà intellettuale e uno stile di comunicazione responsabile e rispettoso verso chi non è attrezzato per valutare appieno quanto gli viene propinato».

Affermare come ha fatto il Sindaco: «”sia pur nella massima sobrietà (conoscendo il suo stile di comunicazione sorridiamo perché è un ossimoro) è giusto sottolineare come in questi 8 mesi, questa amministrazione ha prodotto provvedimenti, per strutturare il risanamento dei conti dell’ente…etc “. Ma quando? Ma come? Ma dove? I revisori attestano totale immobilismo. Pretenderemmo che gli attori, anche per rispetto a sé stessi ed a quello che hanno rappresentato con valore nella vita precedente abbandonassero la “narrazione” e dessero spazio ad una informazione realistica, veritiera e propedeutica al sano confronto ed alla adozione di pragmatiche misure compatibili e risolutive. Oggi intendiamo soffermarci sulla comunicazione che ha generato tante aspettative, mal riposte, a proposito dell’approvazione del ministero dell’interno del piano triennale del fabbisogno del personale e rideterminazione della pianta organica».

Nello specifico: «Il 24 febbraio il sindaco ha dichiarato “l’azione svolta dall’amministrazione di riordino dei bilanci pregressi e della loro approvazione ci ha consentito di approntare un piano che ora fissa come dotazione organica n.34 posti a tempo pieno più un posto di istruttore tecnico subordinato all’approvazione del decreto c.d. milleproroghe».
Orbene «la dotazione organica preesistente era 57,6 posti a tempo pieno e quella teorica rispetto al numero degli abitanti di 82,5; il piano di assunzione prevede per il 2023 assunzioni a tempo indeterminato per la copertura di: 2 posti cat. D1; 3 posti cat. C1; la trasformazione di 1 posto cat D1 e di 3 posti cat.C1 da part-time a tempo pieno; n.1 assunzione cat D1 ai sensi art. 110 del Tuel. Quindi le potenziali assunzioni sarebbero 5 + 1 autorizzata dal ministero, su richiesta del sindaco, per motivi d’urgenza (attuazione progetti Pnnr)».
E non è tutto .«I 5 posti da coprire con assunzioni e la trasformazione dei 4 posti da part-time a tempo pieno, trattandosi di comune in dissesto potranno avvenire a condizione che: sia rispettato il vincolo di spesa di cui ai parametri fissati con DM 17.3.2020; sia asseverata a cura dei revisori la sussistenza dell’equilibrio pluriennale di bilancio. Il requisito di cui al punto a) è rispettato, mentre il requisito di cui al punto b) non è rispettato. Difatti, con verbale n.1 del 23 gennaio 2023, l’organo di revisione dichiara che per una serie di motivazioni non è in grado di asseverare la sussistenza dell’equilibrio pluriennale di bilancio e non lo assevera. Quanto precede stride con la autolaudatoria comunicazione del sindaco e delude le aspettative di chi aveva inteso ben altro».
Eppure ci sarebbero stati «tangibili presupposti per assumere – senza meriti dell’attuale amministrazione – in quanto le maggiori spese per assunzioni (5+1), quantificabili in circa 244.000 euro nel 2023 sono inferiori ai risparmi connessi alle n.9 cessazioni del 2021 (n.2),2022 (n.3) e 2023 (n.4) pari a circa 275.000 euro. Ciò non è però praticabile perché i revisori non sono in condizione di asseverare l’equilibrio pluriennale del bilancio, perché sussistono criticità peraltro già rilevate nell’esame dell Piano di Riequilibrio Finanziario. Soprattutto sul lato delle entrate permangono le criticità relative alla regolare riscossione delle entrate tributarie e alla efficiente lotta alla evasione tributaria. Altro che “massima sobrietà nel rivendicare provvedimenti determinanti per avviare e strutturare il risanamento dei conti dell’ente”. È proprio per il risanamento che non c’è che almeno per ora non si potranno fare assunzioni».
Infine i consiglieri di minoranza evidenziano: «A breve dovranno essere approvati il rendiconto 2022 ed il bilancio 2023/2025. È in quella occasione che i nostri amministratori potranno auspicabilmente dimostrare che il risamento strutturale è già una realtà , ovvero se resta un obiettivo ancora lontano. Lo vedremo presto. Il 30 Aprile è vicino».

stefaniasapienza@calabriainchieste.com