PAOLA – I giornalisti calabresi del Tirreno cosen
tino hanno celebrato, lo scorso 19 febbraio, il santo patrono degli operatori dell’informazione con una messa nell’antica basilica del Santuario di Paola.
Alla funzione, celebrata da padre Francesco Maria Trebisonda correttore (superiore) provinciale dei Frati Minimi di Paola, insieme ai giornalisti del comprensorio tirrenico hanno preso parte, tra gli altri, il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Calabria Giuseppe Soluri, il presidente del circolo della stampa del Tirreno cosentino, Luciano Conte ed il vicesindaco di Paola, Maria Pia Serranò.
L’incontro è stato l’occasione per un confronto tra gli operatori del settore sulle varie problematiche legate alla professione, primo fra tutti la riforma dell’Ordine dei giornalisti.
«Ci sono dei conati di riforma del giornalismo che coincidono con la nascita dell’Ordine dei Giornalisti – ha detto il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Calabria Giuseppe Soluri – Sono tentativi di riformare questa professione ma, purtroppo, tutto è fermo da decenni Parlamento. La legge del 1963 che ha istituito l’Ordine è ormai obsoleta e non c’entra più nulla con la realtà dei fatti, ma finora il Parlamento, forse preso da altre cose, ha inciso molto poco su questa professione. Eppure siamo una categoria che ha il diritto di esprimere le proprie opinioni, ma ha anche il dovere di informare correttamente la gente – ha evidenziato Soluri – perché da un lato questo nostro diritto esiste fino a quando riusciamo a contenerlo nell’ambito di quello che è un diritto che non diventa arbitrio, e che quindi rispetta altri diritti costituzionalmente garantiti che noi dobbiamo rispettare. È per questo che abbiamo una deontologia da osservare. Ed è per questo motivo che non dobbiamo farci confondere con le non verità dei fatti. Ed è proprio questo che ci distingue dai tastieristi liberi e che può mantenere questa professione nell’alveo di qualcosa di importante che determina la crescita di un territorio e che non scade mai in quello che è volgarità, superficialità, e nella non serietà dell’informazione. Questo dobbiamo tenere sempre a mente – conclude Soluri – se vogliamo che questa resti una professione importante, rispettata e che sia considerata per quello che è: uno strumento per la democrazia in cui ci si muove e per il paese in cui ci si esprime».
Riflessione condivisa anche dal presidente del Circolo della stampa del Tirreno cosentino Luciano Conte: «L’Ordine dei giornalisti ha sessant’anni ed è ormai obsoleto e nell’era dei social ha un ruolo diverso rispetto a quando è stato istituito da qui la necessità di una sua riforma adeguata ai tempi».
Nel corso della manifestazione sono stati ricordati anche i giornalisti Gaetano Vena, primo presidente del Circolo del Tirreno e Antonio Storino per aver aiutato il comprensorio tirrenico cosentino a crescere.
L’iniziativa è stata promossa dalla commissione regionale per la Cultura e le Comunicazioni Sociali della Conferenza episcopale, in collaborazione con l’Ordine regionale dei Giornalisti della Calabria, con la Federazione nazionale della stampa italiana, il sindacato dei Giornalisti della Calabria, l’Unione cattolica stampa italiana e con la Federazione italiana dei settimanali cattolici della Calabria.
A margine dell’incontro il buffet realizzato dagli studenti dell’Ipseoa di Paola sotto la guida della professoressa Cupello con tanto di taglio della tradizionale torta.
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