COSENZA – Sul caso della mobilità del personale, vicenda per la quale erano state assunte garanzie dalla dirigenza sanitaria cosentina, ora ci si rende conto che tutto è tornato come prima. I sindacati, pertanto, chiedono un incontro ai vertici.
Prendono posizione sulla vicenda: Alessandro Iuliano (Fp Cgil), Giovanni Lopez (Fp Cisl), Claudio Gentile e Gaetano Pignataro (Fials Cosenza) i quali scrivono al commissario De Salazar, al direttore sanitario Amato, al capo dipartimento Terapia e Ps Intrieri dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza.
“In riferimento alle problematiche del reparto di Terapia intensiva ed Anestesiologia rapportate alle vicende in essere nel pronto soccorso, si richiede un incontro che sia risolutivo, atto a risolvere le problematiche in corso ancora purtroppo tutt’ora non risolte. Infatti nel confronto già avuto qualche giorno fa in reparto, sollecitato dalla direzione aziendale sulla mobilità del personale (medici, infermieri ed oss), dobbiamo constatare che ciò che sembrava risolto, viene rimesso in discussione”, scrivono i sindacati.
“Queste organizzazioni sindacali – si legge in una nota – nel ravvisare la necessità di riconsiderare da parte della direzione aziendale le normali relazioni sindacali, che ad oggi appaiono confusionarie in rapporto ai metodi adottati per il confronto, ritengono utile rivalutarle in modo adeguato per contribuire alla crescita del dibattito e alla definizione delle varie problematiche”.
Insomma si ritiene “auspicabile che con il confronto si possa arrivare ad una soluzione tout court dei problemi in atto”.
I sindacati, inoltre, nel rivendicare la “dignità e il ruolo dei professionisti del settore sanitario con le specialità e professionalità del reparto di appartenenza, rivendicano anche il rispetto delle competenze specifiche della professione infermieristica, in relazione al comma 566 della legge di stabilità 2015, che regola i rapporti tra dipendenti nel settore della Sanità e la pubblica Amministrazione che li assume”.
I servizi che si offrono nella sanità pubblica “devono rispondere a particolari esigenze e devono essere incentrati alla massima capacità professionale degli operatori del settore”.
Tutto ciò – prosegue la nota – “ci obbliga a richiedere un confronto serrato con questa Azienda ospedaliera al fine di reclamare la creazione di una figura di Infermiere di Anestesia, che possa dedicarsi alle urgenze dettate dalla necessità di seguire costantemente il medico anestesista nel corso delle sue attività, proprio per la specialità di competenze specifiche e per l’assunzione di responsabilità esclusive di questo infermiere professionista“, affermano.
E ancora: “Indubbiamente dobbiamo riconoscere che esiste un grave pericolo di chiusura dei pronto soccorso per carenza di medici e Infermieri e Oss, l’organizzazione dell’Annunziata a nostro parere per meglio funzionare dovrebbe muoversi nel rispetto delle modalità” di seguito elencate:
- “Volontarietà del personale di ciascun area a prestare la propria attività in Pronto soccorso attraverso una short list di volontari
- Attività in Pronto soccorso da svolgersi esclusivamente in remunerazione aggiuntiva (extra) con importi da concordare in fase di discussione
- Formazione professionale per incrementare la professionalità specifica che richiede il reparto trattandosi di Pronto soccorso rispetto al reparto di appartenenza
- Verifica della copertura assicurativa ed eventuale ampliamento di polizza in rapporto allo svolgimento di attività in un reparto diverso rispetto a quello di origine dell’operatore sanitario”.