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Divario economico sempre più ampio tra Nord e Sud. Lo dice la Banca d’Italia

Però c’è una possibilità di ripresa per il Mezzogiorno, vale a dire il Pnrr, a condizione però che si agisca su questi fattori di ritardo

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La Banca d'Italia tdi Cosenza

RENDE – Nonostante le numerose misure, piani economici, fondi europei a sostegno delle politiche per lo sviluppo del Mezzogiorno d’Italia, ancora oggi si parla di divario economico tra il Nord e il Sud del nostro Paese. Lo ha fatto la Banca d’Italia all’Università della Calabria, con un gruppo ricercatori che hanno presentato la sintesi di uno studio eseguito ed è stato discusso insieme alla comunità accademica delle tre Università calabresi della persistenza delle disparità territoriali nel nostro Paese.

Un divario che purtroppo persiste e che come evidenzia questo lavoro, rispetto ad uno precedente effettuato sempre dalla Banca d’Italia, si è ulteriormente ampliato a causa anche di alcuni fattori, strutturali che riguardano il Mezzogiorno del Paese e  congiunturali che hanno coinvolto, in questo caso tutto il Paese, come per esempio la pandemia e la guerra in Ucraina.

Per il direttore della Filiale di Catanzaro della Banca d’Italia, Marcello Malamisura, però c’è una possibilità di ripresa per il Mezzogiorno, vale a dire il Pnrr, a condizione però che si agisca su questi fattori di ritardo. Mentre per Antonio Accetturo del Servizio Struttura Economica della Banca d’Italia, l’esperienza che si maturerà nella gestione del Pnrr, potrà servire a quella di altri fondi da impiegare sempre per il Mezzogiorno. Il Pnrr può rappresentare davvero uno strumento per diminuire il gap economico con il resto del Paese, aumentato prima della pandemia a causa di un ulteriore divario tra l’Italia e l’Europa che ha penalizzato ulteriormente il Mezzogiorno.