COSENZA – Gli avvocati che si sono candidati alle recenti elezioni per il rinnovo delConsiglio dell’Ordine degli Avvocati di Cosenza nelle liste Avvocatura Protagonista e Insieme per l’Avvocatura cosentina si uniranno per formare una maggioranza consiliare che possa garantire una governance ordinistica stabile, attiva ed efficiente per il prossimo quadriennio 2023/2026. Tale risultato è stato facilitato dalla comunanza dei punti programmatici esposti in occasione delle elezioni, dal pensare ad una guida del Foro alternativa e diversa da quella del quadriennio appena trascorso e dalla necessità di superare l’impasse discendente dal pieno pareggio elettorale. L’avvocato Claudio De Luca e l’avvocato Ornella Nucci, sono stati indicati come candidati Presidente rispettivamente nelle liste Avvocatura Protagonista e Insieme per l’Avvocatura cosentina, intendono avviare una piena compartecipazione gestionale del Coa, avvicendandosi nel corso del quadriennio 2023/2026, convenendo, in ogni caso, che la consiliatura si aprirà con la Presidenza dell’Avvocato Nucci, che sarà, pertanto, il primo Presidente donna del Foro di Cosenza.
Nel consiglio dell’ordine, lo evidenziamo, Nucci ha ricoperto le funzioni di tesoriere ed ha guidato per diversi anni la sezione di Cosenza dell’Ail (associazione italiana contro leucemie, linfoma e mielina), sostenendo importanti battaglie per i pazienti.
«Mi candido – aveva riferito l’avvocato Nuccia all’atto della presentazione della lista – perché voglio fare tesoro di questi quattro anni di consiliatura che, di sicuro, mi hanno insegnato tanto, ma che mi sono anche serviti a rilevare tante criticità del nostro Foro, rimaste irrisolte. Voglio affrontarle insieme ai colleghi che mi affiancano in questa avventura, con maggior vigore, a tutela di un’avvocatura che deve trovare in se stessa la forza di risollevarsi e che deve saper riconquistare e rivendicare, con forza, il ruolo che le compete. Penso di poter dare ancora molto e mi piacerebbe poter trasmettere ai giovani avvocati ed alle giovani colleghe che, come me, hanno scelto questa professione, quello stesso orgoglio dell’appartenenza, che, ancora oggi, a distanza di 32 anni dal mio giuramento, mi accompagna tutte le volte che, entrando in un’Aula di Giustizia, ho il privilegio di indossare la mia toga. Dunque, non per avere privilegi, ma per il privilegio di essere avvocato».