TREBISACCE (Cs) – “Contrasto alla violenza in tutte le sue declinazioni, in particolar modo di genere e, in generale, che vedono vittime le persone in condizioni di maggiore debolezza. Prevenzione ed intervento sono due facce della stessa medaglia che richiamano tutti, istituzioni, scuola, chiesa e tessuto sociale, ad anticipare e correggere eventuali comportamenti, prepotenti tanto nelle azioni quanto nel linguaggio e risolvere ogni situazione di sopraffazione. In questo percorso che è di educazione civica l’Amministrazione Comunale vuole proseguire il suo impegno“.
È quanto dichiara il sindaco Alex Aurelio che ieri, giovedì 9 marzo, ha sottoscritto il Protocollo Viola per la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione e al contrasto del fenomeno della violenza nella provincia di Cosenza.
Ospitato dalla Questura di Cosenza, all’evento hanno partecipato anche il Questore Michele Spina, Antonella Vecchio per la Prefettura, il Comandante provinciale dei Carabinieri colonnello Saverio Spoto, il comandante provinciale della Guardia di Finanza colonnello Giuseppe Dell’Anna, il Commissario Straordinario dell’Asp di Cosenza Antonello Graziano ed i rappresentanti dell’associazione Mondiversi.
“L’impegno formalizzato dal Comune di Trebisacce attraverso la sottoscrizione del Protocollo Viola – sottolineano il Sindaco e la consigliera delegata alle politiche sociali Antonia S.M. Roseti che ha seguito l’iter del progetto – si colloca tra le politiche attive e le misure concrete elaborate dall’amministrazione comunale in materia di prevenzione e contrasto della violenza”.
“Il fenomeno per essere arginato necessita di un’azione strutturata tesa anche ad instaurare una sinergia tra le istituzioni e le realtà specializzate nell’ambito del contrasto della violenza”.
“Ecco perché l’Ente ha accolto l’invito dell’associazione Mondiversi a sottoscrivere il Protocollo Codice Viola al fine di offrire una risposta coordinata, specialistica ed integrata ai casi di violenza contro le persone che, senza distinzione di genere o età, a causa della loro condizione di fragilità più facilmente possono diventare vittime di abusi e violenze: donne, uomini, bambini, anziani, immigrati e altri soggetti vulnerabili”.