Home Calabria Senza stipendi da cinque mesi, stato d’agitazione al Consorzio di Cosenza

Senza stipendi da cinque mesi, stato d’agitazione al Consorzio di Cosenza

I lavoratori e le loro famiglie non possono più sostenere questa situazione di incertezza e precarietà

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Lavoratori di un consorzio di bonifica

COSENZA – I lavoratori del Consorzio di bonifica Bacini Meridionali del Cosentino con sede nel capoluogo di provincia avanzano ben cinque mensilità: scatta lo stato di agitazione.

Le sigle sindacali Fai Cisl, Uila Uil, Filbi Uil e Flai Cgil del territorio di Cosenza hanno  proclamato l’avvio dello stato di agitazione per i lavoratori del Consorzio di bonifica Bacini Meridionali del Cosentino.

«La decisione è scaturita dal confronto avuto con le maestranze durante l’assemblea di questa mattina – spiegano i sindacalisti delle Federazioni territoriali Antonio Pisani per la Fai Cisl, Antonio De Gregorio per la Uil, Marco Stilitano per la Filbi Uil, Federica Pietramala e Giovambattista Nicoletti per la Flai Cgil – in cui nonostante i ritardi registrati nel pagamento degli stipendi e ben cinque mensilità ancora non corrisposte, non sembra esserci alcun atto concreto da parte del Consorzio.

Occorre invece intervenire al più presto, i lavoratori e le loro famiglie non possono più sostenere questa situazione di incertezza e precarietà. Abbiamo richiesto al Presidente del Consorzio, all’Assessore all’Agricoltura, al Dipartimento regionale, al Presidente dell’Anbi Calabria e ai Presidenti di Coldiretti, Cia e Confragricoltura provinciali di convocare, con la massima urgenza, un Tavolo di confronto, attenzionando anche il Presidente della Regione e il Prefetto di Cosenza.

C’è veramente tanta rabbia, mortificazione sconforto tra i lavoratori – aggiungono i sindacalisti – e temiamo possano verificarsi anche azioni eclatanti e disordini. Servono interventi immediati per dare una boccata di ossigeno ai dipendenti, in questo modo non è più possibile andare avanti.

Chiediamo prima di tutto rispetto per i diritti salariali ed economici, il giusto riconoscimento per la professionalità dimostrata e i sacrifici compiuti, anche rispetto ai progetti per i Fondi del PNRR. Solo i lavoratori possono garantire il futuro del sistema consortile e della bonifica del nostro territorio. Inoltre – evidenziano ancora i rappresentanti delle Parti sociali – è a forte rischio la campagna irrigua e perciò la produzione di centinaia di aziende agricole e agroalimentari, con pesanti risvolti anche sul piano occupazionale in un settore che garantisce lavoro a migliaia di persone.

Infine – concludono – abbiamo evidenziato nella comunicazione come tale condizione di forte criticità può facilmente estendersi anche ai Consorzi di Scalea e Mormanno, dove i lavoratori vivono un’analoga situazione rispetto al mancato pagamento degli stipendi e delle mensilità non ancora erogate».