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Blitz Dda tra Reggio, Cosenza e Messina: sigilli per 3milioni di euro (VIDEO)

L'indagine portò ad apporre i sigilli a 200 tra beni mobili e immobili, 19 quote societarie per un valore di oltre 23 milioni di euro

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I carabinieri

REGGIO CALABRIA – Sequestro a carico di un soggetto accusato d’aver favorito infiltrazioni della cosca “Condello”, “Rugolino” e delle altre cosche operanti a Reggio Calabria nel settore delle imprese dedite ai servizi di pulizia e manutenzione delle reti fognarie.

Il blitz aveva portato alla apposizione di sigilli a carico di imprese operanti nei settori dell’edilizia ed impianti elettrici, officine meccaniche per mezzi pesanti, onoranze funebri e distribuzione di carburanti per autotrazione: oltre 200 tra beni mobili e immobili siti nella provincia di Reggio Calabria, Cosenza e Messina, 19 quote societarie, nonché disponibilità finanziarie pari a oltre 3 milioni di euro, per un valore complessivo stimato di oltre 23 milioni di euro.

Stamane, a Reggio Calabria, i Carabinieri del Comando Provinciale, hanno eseguito il nuovo provvedimento di sequestro patrimoniale di beni, per un totale complessivo di circa 3 milioni di euro.

In particolare, la misura patrimoniale, è stato emessa dal Tribunale del capoluogo – sezione Misure di Prevenzione – diretta dalla presidente Natina Pratticò, a conclusione di approfondimenti patrimoniali coordinati dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, scaturiti dalle risultanze emerse nell’operazione Metameriaeseguita nel febbraio 2021 -.

L’attività nel suo complesso, sulla base di meticolosi accertamenti di natura patrimoniale compiuti dai militari dell’Arma, ha consentito di dimostrare la pericolosità sociale e l’illecita accumulazione patrimoniale posta in essere da uno degli indagati, responsabile di intestazione fittizia delle quote sociali di una società, nel capoluogo reggino, funzionale ad occultare l’infiltrazione della cosca “Condello”, “Rugolino” e delle altre cosche operanti nella città di Reggio Calabria nel settore delle imprese dedite ai servizi di pulizia e manutenzione delle reti fognarie.

L’operazione di “Metameria”, ha determinato nel febbraio 2021 l’emissione di 28 provvedimenti cautelari, permettendo – tra l’altro – di ricostruire i rapporti della cosca Condello di Archi con imprenditori ritenuti come asserviti totalmente alla ‘ndrangheta. L’inchiesta è confluita a sua volta nel processo “Epicentro”, nel cui contesto l’odierno indagato è stato condannato a 2 anni e 8 mesi.

Nel suo complesso, l’indagine, ha consentito, sulla base della stretta correlazione tra gli elementi acquisiti nel procedimento penale, di accertare tutti i beni illecitamente ottenuti durante il periodo di pericolosità sociale dei soggetti investigati, e sequestrare diverse imprese operanti nei settori dell’edilizia ed impianti elettrici, officine meccaniche per mezzi pesanti, onoranze funebri e distribuzione di carburanti per autotrazione, oltre 200 tra beni mobili e immobili siti nella provincia di Reggio Calabria, Cosenza e Messina, 19 quote societarie, nonché disponibilità finanziarie pari a oltre 3 milioni di euro, per un valore complessivo stimato di oltre 23 milioni di euro.

Una manovra investigativa il cui esito evidenzia, ancora una volta, l’importanza della strategia di contrasto patrimoniale messa in atto dal Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria, quale arma efficace per esprimere la propria devastante potenzialità di aggressione ai patrimoni occulti dei sodalizi mafiosi.