COSENZA – La Polizia di Stato ha appena eseguito tre ordinanze custodiali di arresti domiciliari per estorsione e violenza privata.
Nella mattinata odierna, infatti, personale della Polizia di Stato ha eseguito tre ordinanze di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, a carico di due coniugi e di un terzo soggetto, ritenuti tutti responsabili, a vario titolo in concorso, dei delitti di violenza privata aggravata, estorsione nonché intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, ai danni di un quarantenne cosentino.
I provvedimenti cautelari, emessi dal gip del Tribunale di Cosenza, su richiesta della Procura della Repubblica di Cosenza, diretta dal procuratore capo Mario Spagnuolo, sono stati disposti a seguito delle indagini svolte dalla Squadra Mobile.
Le attività d’indagine si sono sviluppate con preliminari acquisizioni in sede info- investigativa, che hanno portato, successivamente, la parte offesa a formulare generiche dichiarazioni a carico degli indagati.
Tali acquisizioni venivano successivamente suffragate dall’attività tecnica esperita nonché da numerosi riscontri documentali e testimoniali. Emergeva in specie, che gli indagati, con minacce e violenze di ogni genere, costringevano il giovane a cedere somme di denaro, provento di alcune vendite immobiliari nonché dal reddito di cittadinanza dallo stesso percepito.
Inoltre, lo stato di soggiacenza della parte offesa e la conseguente difficoltà economica in cui era costretto a versare, inducevano la stessa ad accettare di effettuare attività lavorativa per numerose ore giornaliere, a fronte di un irrilevante corrispettivo pari a soli 30 euro settimanali.
Veniva accertato, altresì, che gli indagati avevano anche tentato, con minacce e violenze fisiche, di costringere il predetto anche alla vendita della propria abitazione familiare, sempre con l’intento di appropriarsi del ricavato.
Tali evenienze determinavano, altresì, l’A.G. a disporre, nei confronti dei coniugi sottoposti a misura cautelare anche il sequestro di una consistente somma di denaro, ritenuta provento delle estorsioni sopra descritte.