Trovato morto il pentito che accusò i servizi segreti per le stragi di mafia

    Rese dichiarazioni importanti sulla presunta partecipazione di apparati deviati dello Stato alla strategia stragista

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    L'area vicina a Punta Raisi dopo l'attentato a Falcone

    PARTINICO (Pa) – E’ stato trovato morto l’altro ieri, nel piccolo centro di Partinico, alle porte di Palermo, il pentito di mafia Armando Palmeri, ex braccio destro del boss di Alcamo Vincenzo Milazzo, ammazzato dai corleonesi di Toto Riina nel luglio del 1992.

    Sul corpo del 62enne, rinvenuto presso la sua abitazione, nessuna traccia di violenza né sono stati riscontrati segni di effrazione in casa, ma la Procura di Palermo ha comunque deciso di disporre ulteriori accertamenti, affidando l’esame autoptico ad alcuni professori universitari.

    Il pentito avrebbe dovuto essere sentito dai magistrati di Caltanissetta e, in settimana, da quelli di Firenze, che stanno indagando sulle stragi di mafia.

    Negli ultimi giorni, Palmeri avrebbe manifestato forte preoccupazione, arrivando a chiedere al tribunale di Caltanissetta di poter comparire in videoconferenza.

    Palmeri rese dichiarazioni importanti sulla presunta partecipazione di apparati deviati dello Stato alla strategia stragista che gli uomini di Cosa Nostra posero in essere nel biennio 1992-1994.

    Palmeri ha infatti parlato di tre incontri che sarebbero avvenuti tra il capoma­fia Milazzo ed esponenti dei Servizi segreti tra la primavera e l’estate del 1992, che avrebbero coinvolto anche il medico Baldassare Lauria (diventato poi senatore di Forza Italia nel 1996).