COSENZA (Cs) – I consiglieri comunali d’opposizione Francesco Spadafora, Ivana Lucanto e Alfredo Dodaro, appartenenti a Fratelli d’Italia, contestano l’amministrazione comunale cittadina per i ritardi nella riparazione e sistemazione di ambienti pubblici danneggiati dal maltempo dei giorni scorsi.
“A distanza di dieci giorni dal violento nubifragio che ha colpito la città di Cosenza – attaccano i tre esponenti di minoranza – vi sono ancora zone che devono fare i conti con i danni provocati e per i quali, incomprensibilmente, l’amministrazione comunale non ha mosso un dito”.
La nota diffusa dai consiglieri Spadafora, Lucanto e Dodaro così prosegue: “Una delle frazioni più colpite è Donnici, dove l’auditorium Polifunzionale delle Vigne, intitolato alla memoria del giornalista Alessandro Bozzo, è stato fortemente danneggiato: porte d’ingresso rotte e rivestimenti esterni completamente in frantumi”.
A tal riguardo “non possiamo fare a meno di denunciare che questa amministrazione comunale, a parte qualche pomposo spot sulla prontezza degli interventi, non solo non si è preoccupata di verificare l’entità del danno, segnalato anche dai cittadini sui canali social, quanto non si è nemmeno prodigata a mettere in sicurezza il sito dove i numerosi frammenti, potrebbero causare pericolo oltre che ferimento delle persone, in particolar modo bambini che frequentano giornalmente l’esterno della struttura”, continuano i consiglieri.
“È assai grave e abbastanza superficiale il modus operandi di questa amministrazione che, ancora una volta, dimostra di essere incapace di risolvere le problematiche del territorio comunale. Pertanto invitiamo gli organi comunali competenti ad intervenire celermente affinché venga ripristinato lo stato dei luoghi e reso nuovamente agibile e fruibile“.
“E chiediamo inoltre al sindaco e alla sua Giunta operaia, di adoperarsi anche per risolvere le tante problematiche della zona a partire dalle strade dissestate, dalle perdite idriche, dai cumuli di rifiuti e dalla carenza del flusso idrico sulla condotta del Merone” – concludono Spadafora, Lucanto e Dodaro.