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Personale “Amaco” di Cosenza senza stipendi, scatta lo stato d’agitazione

L'Azienda adduce quale causa la “bocciatura” del Durc e il blocco dei trasferimenti regionali

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Mezzi di trasporto

COSENZA – Personale dell’Azienda trasporti di Cosenza è senza stipendi, proclamato lo stato d’agitazione. Durc irregolare. Ma andiamo con ordine.

«Niente stipendi ai lavoratori Amaco, secondo la comunicazione dell’amministratore Mastrolorenzo al personale, che adduce quale causa la “bocciatura” del Durc, da parte di Inps ed Inail ed il blocco dei trasferimenti, provenienti dalla Regione, delle somme necessarie. Pertanto, ci vediamo costretti, in qualità di Rappresentanti Sindacali Aziendali, di proclamare lo stato di agitazione nel rispetto delle leggi vigenti».

Lo scrivono i segretari Rsa dell’Amaco, Antonello Porco, dell’UGL Aft e Francesco Bafaro, della Cisl Fit dopo la “doccia fredda” notificata con un ordine di servizio dal dr. Mastrolorenzo «circa l’aggravarsi della situazione gestionale dell’Amaco che “costringerebbe” (il nostro condizionale dubitativo è d’obbligo) a non retribuire i dipendenti. Dunque, invece di auspicare e ricercare delle soluzioni, per evitare che la crisi della municipalizzata di trasporto Pubblico si trasformi in disastro irreversibile, si scaricano sui lavoratori le conseguenze di poco ponderate scelte altrui o, di errori gestionali-amministrativi».

«Abbiamo scritto, concludono i segretari Rsa dell’Ugl, Porco e della Cisl, Bafaro, al prefetto, al sindaco, alla Direzione dell’Ispettorato del Lavoro, al Cometra, alla Commissione di Garanzia nazionale, ovviamente all’Amministratore dell’azienda, esprimendo la preoccupazione per tali decisioni, che vanno contro gli interessi dei dipendenti e dei cittadini che debbono usufruire del servizio pubblico di trasporto. Come organizzazioni sindacali aziendali siamo quindi obbligati ad intervenire, attivando le procedure di legge inerenti a questa pericolosa mancanza di rispetto degli accordi firmati e del Ccnl.

Siamo comunque fiduciosi di tempestive risposte da parte degli autorevoli esponenti delle Istituzioni e degli organismi tecnici a cui ci siamo rivolti, circa il rapido sblocco di un “Durc tecnico” che consenta la continuità dell’attività aziendale e, quindi, anche di ricevere le risorse necessarie dalla Regione».