AMANTEA – E’ trascorso un anno da quando la “Casa della salute” è stata inserita ufficialmente nel piano aziendale dell’Asp di Cosenza, con il relativo finanziamento di un milione e 600 mila euro, ma ad oggi non si è mosso assolutamente nulla. Ecco perché Cgil Cosenza, Cgil Amantea e Sei Cgil di Amantea hanno chiesto la convocazione urgente della Conferenza dei sindaci, e il responsabile del Piano sociale dell’Ambito per smuovere le acque.
«A distanza di un anno dall’iniziativa pubblica sulla Sanità, promossa dalla Lega Spi Cgil e dalla Cgil tutta, tenutasi il 9 marzo 2022 nella saletta dell’Hotel Mediterraneo di Amantea, – ha tuonato il sindacato – nulla è stato fatto».
A quella iniziativa «avevano partecipato tutti i sindaci del comprensorio, nonché lo stesso Sindaco di Amantea, allora solo candidato, il direttore del Distretto Tirreno in rappresentanza dell’Asp di Cosenza, una rappresentante della Commissione Sanità Regionale, i consiglieri regionali del territorio, le forze politiche, sindacali e le associazioni».
Tutti, in quella occasione, «si impegnarono con i cittadini di Amantea a trovare soluzioni per la realizzazione della “Casa di Comunità”, già prevista dall’Atto aziendale dell’Asp provinciale di Cosenza e prevista nella programmazione regionale. L’allora commissario dell’Asp di Cosenza, Vincenzo La Regina, aveva deliberato lo stanziamento di 1 milione e 600 mila euro per il completamento dell’ala della struttura del Poliambulatorio di Amantea».
Tutti si erano impegnati «a realizzare nel Comprensorio di Amantea quella Sanità di prossimità, prevista anche nel Dm n. 77/2022 che regolamenta, riorganizza e rilancia l’assistenza territoriale, tramite l’integrazione tra servizi sanitari e servizi sociali dell’ambito, per una vera presa in carico dell’assistito attraverso il potenziamento e la presenza ancora più capillare sul territorio con l’assistenza domiciliare integrata, l’infermiera di Comunità, la tele medicina, la tele radiologia, portando in qualche modo l’ospedale nelle case con la logica della sanità di iniziativa. Attivando e sfruttando tutte quelle scelte verso il digitale presente nel Pnrr che mira ad una sanità più vicina alle persone. Solo così si potevano e si dovevano evitare tutti i ricoveri impropri che la nostra Regione paga per le emigrazioni sanitarie, allo stesso tempo, creare un filtro all’intasamento dei Pronto Soccorso presso gli Ospedali».
Ad un anno di distanza «nulla è cambiato. I lavori previsti per il completamento del Poliambulatorio non sono iniziati, i servizi sanitari sono ancora dislocati sul territorio di Amantea e altri stanno per essere fittati, con gravi disagi per gli operatori, ma soprattutto per i cittadini, tra i quali alcuni hanno sporto denuncia per l’inidoneità e la inadeguatezza dei locali adattati a servizi sanitari, si ricorda che l’Asp di Cosenza continua a pagare per questi locali onerosi fitti che gravano pesantemente sui cittadini. Nel nostro territorio le persone se vogliono curarsi devono ricorrere ai privati, i tempi di attesa per tutte le prestazioni sono diventati biblici, il sistema di prenotazione non è accessibile a tutti, assistiamo ad una medicina sul territorio che risulta completamente inadeguata a quelli che sono i bisogni della gente. Una situazione, quella della sanità calabrese, che certamente andrà ad aggravarsi quando sarà vigente la legge che istituirà l’autonomia differenziata».
Lo Spi Cgil insieme alla Cgil «non possono e non vogliono più sottacere a tutto ciò ed è per questo che invitano il Sindaco di Amantea, in qualità di Sindaco del Comune capofila, a voler convocare d’urgenza una conferenza dei Sindaci del comprensorio insieme al responsabile dell’ufficio di Piano sociale dell’ambito per fare il punto sulla Sanità nel nostro territorio e per programmare insieme tutti gli interventi necessari per realizzare ad Amantea quella Sanità di prossimità e socio assistenziale necessaria a garantire il diritto alla salute di tutti i cittadini».
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