GIOIA TAURO (Rc) – Un medico del 118 è stato interdetto per un anno perché accusato d’aver provocato il decesso di un paziente per negligenza, essendosi rifiutato di trasportarlo in ambulanza da Gioia Tauro al Gom di Reggio Calabria. L’uomo, sospetto caso covid, era stato colpito da infarto e al Gom avrebbe ricevuto cure salvavita.
In virtù di ciò, personale della Polizia di Stato in servizio presso la Sezione Investigativa del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Gioia Tauro ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio dalla professione medica, per la durata di un anno, emessa nei confronti di un medico del Suem 118.
L’attività di polizia, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi, è stata avviata a seguito del decesso di un 52enne all’interno del pronto soccorso dell’ospedale di Gioia Tauro, avvenuto nell’ottobre 2021, dove era giunto in codice rosso accusando sintomi da infarto.
Dall’analisi della cartella clinica del paziente, dei tracciati Gps dell’ambulanza, delle registrazioni delle conversazioni del numero di emergenza 118, delle immagini di videosorveglianza e dalle dichiarazioni rese dai testimoni, gli Agenti della Polizia di Stato hanno riscontrato condotte gravemente negligenti poste in essere dal medico dell’ambulanza.
Il soccorritore, infatti, a seguito di una sospetta positività al Covid-19 del paziente, si è rifiutato di trasportare il paziente presso il Gom di Reggio Calabria, dove nel frattempo era stata allestita la sala operatoria dell’Utic per un intervento salvavita, a causa della mancanza di dispositivi di protezione all’interno dell’ambulanza, decidendo arbitrariamente di allontanarsi dal nosocomio e rifiutando le richieste avanzate dai medici del Pronto Soccorso.