Home Cronache Traffico di influenze illecite, condannato anche in appello ex assessore di Catanzaro

Traffico di influenze illecite, condannato anche in appello ex assessore di Catanzaro

Coinvolto assieme ad altre due persone nell'inchiesta su presunte irregolarità nella gestione della piscina comunale

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Il Comune di Catanzaro

CATANZARO – La Corte di appello di Catanzaro ha confermato la condanna di primo grado, datata 24 maggio 2021, a carico dell’ex assessore comunale allo Sport di Catanzaro, Giampaolo Mungo, giudicato con rito abbreviato, insieme ad altri due imputati, nell’ambito di una inchiesta penale su presunte irregolarità nella gestione della piscina comunale di Catanzaro.

I giudici di secondo grado hanno inflitto all’imputato nove mesi di reclusione (pena sospesa) per traffico di influenze illecite, in concorso con Antonino Lagonia e Salvatore Veraldi, che hanno scelto il rito ordinario (processo in corso).

Secondo l’accusa ci sarebbe stato un “patto criminale” consistito nel mettersi a disposizione del gestore della piscina comunale di Catanzaro, venendo incontro a qualsiasi esigenza correlata al controllo degli spazi d’acqua, avvalendosi delle sue conoscenze all’interno di Palazzo De Nobili dietro il pagamento di un prezzo o l’assunzione di “uno di famiglia”.

L’allora assessore Mungo avrebbe sfruttato e vantato relazioni con pubblici ufficiali o comunque incaricati di pubblico servizio operanti al Comune e nell’azienda municipalizzata della Catanzaro Servizi per farsi promettere ed effettivamente dare diverse utilità (corrisposte tramite Salvatore Veraldi, all’epoca fidanzato con la figlia di Mungo) da Antonio Lagonia, titolare dell’associazione sportiva dilettantistica “Catanzaro Nuoto”.