CUTRO (Kr) – Salgono a 91 le vittime del naufragio del barcone carico di migranti schiantatosi su una secca lo scorso 26 febbraio al largo di Steccato di Cutro. A ormai quasi un mese dal disastro, è stato recuperato dai sommozzatori della Guardia costiera il corpo senza vita di un uomo di circa trent’anni.
Il cadavere era stato avvistato in precedenza nello specchio di mare tra Le Castella e Isola Capo Rizzuto da personale della Protezione civile che ha subito informato la Guardia costiera.
Ieri, intanto, è stato inaugurato un monumento “Alla memoria dei morti ed ai sopravvissuti sia dedicato ogni giorno un nostro pensiero ed un nostro atto di amore. Questo naufragio ci serva da monito ad impedire che trafficanti e scafisti di esseri umani senza scrupoli possano mettere a rischio la vita di migranti disperati“.
E’ questo il succo della lunga iscrizione posta su un monumento dedicato al naufragio avvenuto un mese fa nelle acque di Steccato e inaugurato in piazzale Africa della frazione marina di Cutro.
A scoprire la stele sono stati il sindaco di Cutro, Antonio Ceraso, il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro e due migranti sopravvissuti al naufragio.
Si tratta di un monumento commissionato dall’Amministrazione del Comune del Crotonese nella quale si ricorda anche che il naufragio “ci richiama ad esercitare il senso di umanità, di solidarietà ed accoglienza nel nome del prossimo e del più alto ideale di fratellanza umana“. “Questo monumento – ha affermato il sindaco Ceraso – sta a significare che noi i riflettori non li abbasseremo mai. Sarà a ricordo di quello che è successo per ribadire la solidarietà e l’accoglienza del popolo di Cutro”.
Il sottosegretario Wanda Ferro, in rappresentanza del Governo, ha ribadito che “Cutro è simbolo di una politica migratoria che deve vedere l’Unione europea farsi carico della problematica intervenendo al più presto, ad esempio, sulla Tunisia da dove provengono i flussi degli ultimi mesi“.
“Non dobbiamo metterci nella coda – ha detto Ferro – di chi mostra umanità fino al giorno in cui arrivano ad una banchina, ma pensare che c’è il giorno dopo e quello dopo ancora. Dobbiamo lavorare per una integrazione giusta, una migrazione regolare contingentata attraverso flussi sicuri e liberi. Ai familiari ed sopravvissuti ho augurato di non trovare solo la solidarietà fino alla banchina del porto, ma trovare dal giorno dopo le condizioni di una vita che sia vita”.
Dopo l’inaugurazione del monumento, nella chiesa della Santissima Annunzia di Cutro si è svolto il concerto solenne in memoria delle vittime del naufragio tenuto dall’Orchestra sinfonica della Calabria diretta dal maestro Alberto Veronesi.