RENDE (Cs) – Il programma “Unical Pathways” è stato finanziato per 490mila euro con fondi Pnrr ed ha l’obiettivo di trasferire al mercato nuove soluzioni tecnologiche nate nei laboratori dell’Ateneo
E’ uno dei programmi vincitori del bando “Proof of Concept (PoC)” della Direzione Generale per la tutela della proprietà industriale del Ministero delle Imprese e del made in Italy, che finanzia, con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, la valorizzazione dei brevetti per favorire l’innovazione del sistema produttivo nazionale.
L’Università della Calabria è capofila del programma, che sarà svolto in collaborazione con l’Ateneo di Udine, e che si è aggiudicato lo stanziamento massimo ottenibile, pari a 490mila euro, con l’obiettivo di trasferire al mercato le tecnologie nate nei laboratori.
Più nel dettaglio, il programma finanzierà otto progetti “PoC”, che riguardano sei brevetti dell’Unical e due dell’Università di Udine, e lo farà attraverso percorsi (“pathways”) personalizzati per riorientare la ricerca pubblica fondamentale verso le esigenze del settore produttivo. In questo modo le tecnologie sviluppate potranno essere trasformate in prodotti in grado di attrarre l’interesse di aziende e investitori.
L’Unical selezionerà i progetti “PoC” mediante un’apposita manifestazione di interesse finalizzata a potenziare i risultati della ricerca, innalzandone il livello di maturità tecnologica, nella cura contro il cancro, nel contrasto ai cambiamenti climatici, nella salute del suolo, nella sicurezza agroalimentare: settori, oggi, strategici e tra le maggiori sfide sociali del nostro tempo.
Per la lotta contro il cancro, “UP” punta alla realizzazione di un modello sperimentale, nell’ambito della medicina di precisione applicata al carcinoma mammario, di prove antitumorali in vivo per la sintesi di una molecola con più elevata attività antitumorale su grande scala, e di un dimostratore funzionante per effettuare test di incisione su campioni di materiale biologico.
Riguardo al cambiamento climatico, invece, il programma intende potenziare l’efficienza di calcolo e la valutazione delle performance di un sistema di allerta precoce, mediante applicazioni su test di laboratorio e su scala reale in un’area soggetta a fenomeni di instabilità. Mentre nell’ambito della salute del suolo l’obiettivo è quello di abilitare una tecnologia per la decontaminazione delle acque in ambiente reale. Infine, relativamente all’agroalimentare, si punterà allo sviluppo di un dispositivo che semplifichi la lettura di una etichetta anticontraffazione basata su tessiture ottiche, di un prototipo che applichi un metodo per la valutazione della qualità del sughero per chiusure enologiche.
Il programma “UP” nasce anche con l’intento di contribuire a ridurre il divario territoriale, sperimentando nuove forme di collaborazione tra due università che operano in contesti socio-economici differenti.