COSENZA – E’ in corso dalle prime ore di ieri mattina, a Cosenza, una ispezione ministeriale presso l’Azienda sanitaria provinciale e l’Azienda ospedaliera cosentine per vederci chiaro in merito ad alcune problematiche che si sono verificate recentemente, con particolare riferimento alle attività libero professionali dei medici in intramoenia e alle liste di attesa.
Il riferimento, più nei dettagli, è alle prestazioni erogate al di fuori del normale orario di lavoro da parte dei medici rispetto all’ospedale di riferimento, i quali utilizzano le strutture ambulatoriali e diagnostiche delle medesime strutture sanitarie pubbliche, a fronte di pagamenti del paziente di una tariffa.
L’indagine del ministero della Salute serve a meglio comprendere i meccanismi che si stanno utilizzando, che al momento inevitabilmente stanno generando un ingolfamento delle liste di attesa.
Ieri gli ispettori ministeriali si sono soffermati sull’Asp, ascoltando i dirigenti preposti e gli uffici di competenti A.L.P.I. e Controllo di Gestione. Secondo quanto riferito sarebbero stati ascoltati alcuni medici, attori principali per il buon (o cattivo) andamento delle liste di attesa.
Oggi è invece toccato all’Azienda ospedaliera, per gli stessi motivi, ma pare ci sia un ritorno, sempre in giornata, presso l’Asp per proseguire questa indagine conoscitiva e continuare il lavoro intrapreso ieri.
Voci di corridoio dicono che gli ispettori del ministero si fermeranno più giorni e che l’ispezione sia stata ispirata da una interrogazione parlamentare.
Potrebbe essere la sollecitazione giusta per ridurre i tempi delle liste di attesa e ottimizzare la attività cosiddetta di intramoenia.
Tempi duri, comunque, per la sanità nostrana.