Il centro unico prenotazione dell'ospedale di Paola

PAOLA . L’avvocato Ennio Abonante ha inviato una missiva al direttore sanitario dell’Ospedale di Paola, Antonio Figlino,  per lamentare un comportamento deontologicamente poco professionale, e illecitamente non corretto, ad opera di un medico in servizio presso lo stesso presidio.

In particolare, il legale ha lamentato che: «Nella mattinata del 27 marzo 2023, poco prima di mezzogiorno, mi sono recato presso il centro prenotazioni dell’ospedale di Paola. Allo sportello c’era solo un paziente e non appena ha concluso l’operazione, mi sono avvicinato ritenendo che fosse il mio turno, ma un giovane con la barba, che indossava la divisa verde che solitamente viene utilizzata da medici e paramedici in sala operatoria, mi ha riferito che era arrivato prima di me ed attendeva da tempo. Gli ho chiesto se fosse in servizio e mi ha risposto in maniera affermativa, per cui gli ho fatto notare che in quel momento si sarebbe dovuto trovare sul suo posto di lavoro e che proprio a fianco degli sportelli era affissa una Sua comunicazione datata 12 luglio 2022, con la quale Lei ha ribadito, evidenziando, quindi, che il malcostume era già atavico, che il personale in servizio non poteva evadere pratiche presso lo sportello ticket. Il dipendente, noncurante delle mie osservazioni, si è, comunque, rivolto all’impiegata ed ha chiesto la prenotazione per una visita, se non ho sentito male, visita ortopedica, specificando che non gli importava la data perché si trattava di una formalità: “anche l’anno prossimo perché tanto gliela faccio io domani”, facendomi presumere che si trattasse di un medico. Mentre si allontanava dopo avere ricevuto la prenotazione, gli ho ricordato che aveva commesso un illecito e che era stato irrispettoso della istituzione presso cui lavora e dei pazienti e che, comunque, era capitato nel posto sbagliato, nel momento sbagliato ed aveva incontrato la persona sbagliata, perché avrei denunziato il fatto».

Tra l’altro, «oltre alla violazione delle norme di condotta, ha mostrato grande protervia ed arroganza, del tipo “Io so io e tu non sei un …….. “, come ripeteva spesso Alberto Sordi, interpretando il Marchese del Grillo. Nell’apprezzare la tempestività con la quale aveva già rilevato queste situazioni, auspico e sono sicuro che adotterà i consequenziali provvedimenti».