Home Calabria Sanità, attacca Fials: “stress lavorativo, situazioni critiche e al limite della degenza”

Sanità, attacca Fials: “stress lavorativo, situazioni critiche e al limite della degenza”

I dirigenti sindacali Gentile e Pignataro pungolano il commissario: "Confronto urgente e tavolo negoziale con la direzione dell’Asp"

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Un sopralluogo in ospedale

COSENZA – “I risultati tanto annunciati e attesi in direzione del risanamento e di quanto messo in programma tardano a venire. Le iniziative urgenti intraprese non restituiscono un minimo di dignità al sistema Sanitario della provincia di Cosenza, infatti ci chiediamo quale ruolo stanno svolgendo i Super Manager per mettere a regime, Aziende e strutture sanitarie che ogni giorno di più precipitano nel degrado e nell’approssimazione”.

E’ a dir poco impietosa l’analisi sindacale di Claudio Gentile e Gaetano Pignataro della segreteria provinciale Fials alla luce di quanto si sta verificando nel settore della sanità in provincia di Cosenza.

“Quello che ci domandiamo con perplessità e con giusta causa – si chiedono i due sindacalisti – in questo ultimo decennio, dove sono finiti i piani operativi, e come vengono assestati i bilanci?”

Anche le assunzioni di personale, a detta della Fials, sono il nodo fondamentale per far ripartire il Sistema, aldilà delle stabilizzazioni già programmate. Quando si daranno le autorizzazioni per fare i concorsi a tempo indeterminato per medici, infermieri, oss e tutto il personale sanitario?”, chiedono ancora Gentile e Pignataro.

E ancora: “I piani del fabbisogno con quale logica si stanno formulando? Quasi sempre non collimano con le esigenze e gravi carenze che si formano all’interno del settore sanitario. Stendiamo poi un velo pietoso sugli atti aziendali che non rispondono spesso e volentieri alle esigenze territoriali di pazienti e cittadini che non cercano solo assistenza ma anche prevenzione”.

Atti aziendali – puntualizza la Fials – “in stand by, prima proposti poi bloccati nell’attesa che si costruisca una rete territoriale e una rete ospedaliera efficiente”.

E, nel merito, aggiungono: “Non ci sembra che dalla scrittura di questi atti aziendali si stiano rispettando né le norme, né le esigenze degli operatori che dovrebbero essere coinvolti per la stesura. Non ci sembra che vengano coinvolti né le forze sociali/sindacali, né le associazioni che insistono sulla sanità, né i Comuni che sono gli attori principali ed i portatori delle istanze dei cittadini e del territorio”.

Ai commissari dell’Azienda sanitaria provinciale Graziano e dell’Azienda Ospedaliera De Salazar, Fials chiede un “cambio di passo che è tanto atteso e auspicato da tutti e ancor di più dalla stessa politica regionale”.

Gentile e Pignataro, ancora, denunciano: “La posizione di attendismo dei commissari spiega cosi, semmai fosse necessario affermarlo ancor di più la fuga dei professionisti della sanità, gestiti con salari troppo bassi, precarietà, carichi di lavoro insostenibili”.

Come sindacato di categoria Fials, “maggiormente rappresentativo, chiediamo il confronto in particolare con l’Azienda sanitaria provinciale. E’ da mesi che cerchiamo il dialogo su alcune problematiche, per una migliore risoluzione, ma abbiamo l’impressione che non ci sia una sinergia fra le varie figure di vertice, ogni tentativo di dialogo si sposta e si avvicenda da un referente ad un altro. Probabilmente e volutamente non c’è un’apertura all’ascolto delle forze sindacali”.

Continua, come sindacato di categoria Fials, a “rivendicare quel tavolo di concertazione da troppo tempo negato, rivendichiamo lo strumento operativo di programmazione e controllo di breve periodo per la definizione degli obiettivi e per la gestione oculata delle risorse, in direzione dei servizi da erogare”.

Per esempio: “Abbiamo delle vertenze aperte da almeno quattro mesi sull’assetto organizzativo ed operativo della struttura Gestione servizi finanziari, che rappresenta l’asse portante dell’Asp, che stenta a decollare oltretutto nei rapporti interni fra la dirigenza dell’ufficio e i dipendenti”.

Insomma, Fials stavolta punta i piedi: “Non ci riteniamo più disponibili ad accettare un atteggiamento di prevaricazione utilizzato dalla dirigenza dell’ufficio e le continue modalità di gestione nel rapporto con il personale dipendente. Più volte è stato fatto presente alla direzione strategica, ma nessun risultato ha sortito. Con dispiacere constatiamo e ribadiamo alla direzione strategica dell’azienda che gli atteggiamenti sono al limite della decenza. Vorremmo parlarne schiettamente e vivamente per trovare una soluzione bilanciata nel rapporto fra le parti.

Oltre ad altre situazioni da dover segnalare alla Direzione strategica, come la cattiva redistribuzione del personale, causando, su alcune Uoc dell’Asp situazioni critiche di sovraccarico e stress lavorativo di alcuni dipendenti, tutto ciò dovuto alla mancata assegnazione di personale”.

Gentile e Pignataro concludono: “E’ importante una corretta applicazione contrattuale, in riferimento a quel cambio di passo tanto auspicato da tutti, che al momento registra solo un atteggiamento arrogante probabilmente dettato dall’ esigenza di celare caratteristiche personali, che invece di rendere esplicite competenza e impegno nell’affrontare le problematiche finisce per disattenderle. L’approccio al dialogo permetterebbe invece di affrontare e risolvere i problemi con tempestività ed efficacia.

Sollecitiamo pertanto un confronto urgente ed un tavolo negoziale con la direzione dell’Asp di Cosenza e con il Dr. Graziano per risolvere le problematiche in atto”.