PAOLA (Cs) – “Nonostante una programmata generale organizzazione sanitaria, nessuna decisione è stata presa in merito“.
E’ quanto dichiara pubblicamente il sindaco di Paola, Giovanni Politano, dopo essere stato ricevuto ieri pomeriggio presso la sede della Cittadella Regionale dal presidente Roberto Occhiuto per parlare della pianificata spoliazione dell’ospedale di Paola a favore di quello di Cetraro e, quindi, del trasferimento del Polo chirurgico nella città del porto.
Com’è noto, infatti, esiste una bozza di modifica al decreto 64 (decreto Scura) che prevede: polo chirurgico a Cetraro, e non più a Paola; polo medico a Paola, e non più a Cetraro.
Il sindaco di Paola “ringrazia pubblicamente Occhiuto“, verosimilmente per avergli concesso udienza, e spiega d’aver “espresso le esigenze” del territorio paolano e “ribadito che non ha alcun senso snaturare il Dca 64 che prevede il polo chirurgico d’emergenza urgenza a Paola“.
Questa è la mera cronaca di una giornata tra due rappresentanti politici e istituzionali, codazzo al seguito, conclusa con il classico selfie (https://www.calabriainchieste.it/2023/03/30/i-paolani-distratti-dai-selfie-e-i-cetraresi-si-prendono-il-polo-chirurgico/).
Ora andiamo all’analisi dei fatti.
Una domanda: doveva proprio dirglielo Occhiuto, a Politano, che “nessuna decisione è stata presa in merito“? Glielo abbiamo scritto noi a ripetizione, in vari servizi giornalistici, tra l’altro ieri e ieri.
Glielo ha detto e scritto pure l’ex consigliere regionale Graziano Di Natale, suo alleato, che, visionati i pezzi di “Calabria Inchieste”, è intervenuto reiteratamente per stigmatizzare ferocemente l’operazione politico-sanitaria “contro” Paola.
Dunque, Politano cosa è andato a fare da Occhiuto? Non avendo raccolto alcun risultato, avrebbe potuto risparmiarsi la giornata e la benzina, facendo una semplice telefonata per sapere ciò che già tutti sapevano, lui incluso. O, al contrario, avrebbe potuto tenere riservato l’incontro, in attesa di eventuali risultati che, ci chiediamo, arriveranno?
Politano, poi, aggiunge: “Nonostante una programmata generale organizzazione sanitaria…“, quindi Occhiuto non nega gli atti, anzi, conferma, indirettamente, ma non promette nulla in merito. Dunque, i paolani sono rientrati in città con un pugno di mosche.
Tuttavia, “è stata l’occasione per parlare di sviluppo e programmazione territoriale con uno sguardo anche alla prossima festa patronale“. Dunque, baci e abbracci. E pure selfie.
Per il resto attendiamo sviluppi concreti, nonché risposte dal presidente Occhiuto, politico abile e navigato.