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Ospedale, no al trasferimento dei reparti: il Pd aderisce al sit-in di protesta

"Decisione che depotenzia il nostro ospedale, spogliandolo di reparti importanti"

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Fabio Lo Cane

PAOLA (Cs) – Il Partito Democratico aderisce alla manifestazione pubblica che si terrà sabato 22 alle ore 11:00 di fronte l’ospedale San Francesco per dire “no al trasferimento dei reparti”, nonché alla “modifica del decreto n°64 che prevede il trasferimento del servizio di chirurgia e dell’emergenza/urgenza dall’Ospedale di Paola a quello di Cetraro”.

La notizia è stata diffusa dal segretario Fabio Lo Cane e dalla direzione del Partito Democratico Circolo di Paola.

“Decisione che depotenzia di fatto e, notevolmente, il nostro ospedale spogliandolo di reparti importanti e trascinando dietro ulteriori reparti e servizi storici per il nostro nosocomio”, denuncia l’organo di vertice del partito.

E ancora: “Chiederemo al Presidente della Regione di ritirare con un atto formale la proposta di modifica del dca 64 poiché sino ad oggi abbiamo avuto solo rassicurazioni verbali per noi troppo deboli, troppo labili. Più di chiusure di reparti vorremmo sentire parlare di apertura di reparti come quello dell’Emodinamica o del punto nascita sul Tirreno Cosentino“.

Poi Lo Cane evidenzia: “Questa manifestazione nasce da una iniziativa del Comitato popolare per la difesa del diritto alla salute presieduta dal dottore Guzzo che noi tutti ringraziamo”.

“Una manifestazione aperta a tutti i cittadini, non soltanto di Paola ma anche del comprensorio della nostra città, aperta agli amministratori, alle associazioni a chiunque voglia dire no a questa decisione che riteniamo ingiusta e incomprensibile”, è il chiarimento di Lo Cane.

Che aggiunge: “Con essa non difendiamo soltanto l’ospedale di Paola ma anche gli ospedali limitrofi, ospedali importanti che non devono essere depotenziati che accolgono ogni giorno decine di persone che si affidano alla bravura dei loro medici e dei loro infermieri e di tutto il personale“.

Sabato 22 alle ore 11 di fronte l’entrata principale dell’ospedale ci raccoglieremo e faremo sentire la nostra voce”, conclude.