COSENZA – Sabato 15 aprile scorso, presso l’Aft (Aggregazione funzionale territoriale) Kos di Cosenza, il Rotary Club Cosenza Sette Colli ha dato vita a una giornata di screening gratuito per la prevenzione delle malattie tiroidee.
Proseguono, dunque, gli appuntamenti del progetto “Il Rotary per la Salute”, promosso dal club cosentino e inserito nell’ambito dei Progetti sostenuti dal Distretto 2102 del Rotary International, governatore Gianni Policastri, allo scopo di far fronte alle necessità dei cittadini con attività di controllo e prevenzione medica.
L’iniziativa di sabato, resa possibile sia grazie alla collaborazione di Cosimina Madeo, endocrinologa ed esperta in malattie del metabolismo, nonché rotariana e componente la commissione distrettuale Azione Pubblico Interesse – Task Force Medica del Distretto 2102, sia della stessa Aft, nella persona di Tullio Chimenti, ha visto la partecipazione tra gli altri di Maria Teresa De Marco, nella duplice veste di medico e di assessore alla Salute del Comune di Cosenza.
Numerosi i pazienti accorsi per sottoporsi a visita. Dalle ecografie, condotte con l’ausilio dei volontari del RC Cosenza Sette Colli, che si sono prodigati, ciascuno per le proprie competenze, sia per la parte medica che per quelle tecnica e amministrativa, sono emersi dati sovrapponibili a quelli dell’Osservatorio Regionale per le malattie tiroidee, oltre ad un cospicuo numero di nuove diagnosi.
“Ho voluto fortemente includere questo screening nei progetti del club. Io stessa devo la vita ad uno screening analogo effettuato tempo fa dai medici dell’Università della Calabria, che ringrazio ancora, in particolare il Dott. Rocco Malivindi e tutto il Centro sanitario, grazie al quale scoprii appena in tempo di essere affetta da cancro”, ha dichiarato Marcella Giulia Lorenzi, presidente del Rc Cosenza Sette Colli.
“Le malattie tiroidee sono molto comuni nel territorio calabrese “, ha affermato Antonella De Luca, biologa nutrizionista, presidente della commissione Progetti del club e coordinatrice dello screening. “In particolare” – ha proseguito De Luca – “il gozzo tiroideo è la più frequente manifestazione clinica della carenza nutrizionale di iodio, che può causare problemi di natura sistemica come tendenza all’aborto, ipotiroidismo neonatale e deficit neuropsicologici. Appare perciò fondamentale effettuare la iodoprofilassi per la prevenzione”.
Dal canto suo, il medico Chimenti ha affermato che “oltre a rappresentare un momento di promozione della salute, lo screening si è dimostrato un valido strumento di cooperazione tra associazioni non sanitarie e associazioni territoriali della medicina di base, nuove realtà presenti nella Regione Calabria in grado di consentire l’effettuazione di una diagnostica di primo livello negli studi di medicina generale”.