Home Calabria Ospedali, Aloia: attuare il decreto Scura, stop a superficialità e campanilismo

Ospedali, Aloia: attuare il decreto Scura, stop a superficialità e campanilismo

Ecco le tante ragioni tecniche che sconsigliano il trasferimento della chirurgia a Cetraro

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L'ex consigliere comunale Francesco Aloia

PAOLA (Cs) – L’ex consigliere comunale paolano Francesco Aloia, già presidente delle commissioni speciali comunali per il V Centenario di San Francesco di Paola, spiega quali sono le ragioni per le quali è fortemente sconsigliato modificare il famoso decreto Scura, che ha stabilito la nascita di un polo chirurgico all’ospedale San Francesco di Paola e di un polo medico presso lo stabilimento ospedaliero “Iannelli” di Cetraro.

“Sono state investite e spese risorse ingenti ed è trascorso diverso tempo per l’attuazione del progetto contemplato nel decreto n°64 di riorganizzazione della rete ospedaliera, con particolare riferimento agli ospedali tirrenici, ed ora si vorrebbe rimettere tutto in gioco, vanificando il tutto in modo a dir poco superficiale”, è l’osservazione critica dell’ex consigliere Aloia.

“Fior fiore di tecnici, coordinati dall’allora commissario Massimo Scura, nominato dal Governo, hanno realizzato un piano di riorganizzazione degli ospedali basato esclusivamente su aspetti tecnici, quindi molto lontano dalla politica e dai campanilismi. Ed ora – mi chiedo – cosa si vuole fare? Si vuole cancellarlo con un colpo di spugna per accontentare questo o quel politico? Questo o quel territorio”, si chiede Aloia.

Ed i soldi spesi? Ed il tempo trascorso? E le questioni tecniche come verranno superate?”, s’interroga l’ex consigliere comunale di Paola.

“Siamo seri, smettiamola di guardare sempre dietro e, una volta per tutte, guardiamo avanti, pensiamo all’interesse pubblico e mettiamo da parte gli interessi politici, elettorali e particolari“, chiosa.

“Non è campanilismo il mio, ma è un ragionamento di opportunità e territorialità. Spostando la chirurgia da Paola a Cetraro, significa svilire ogni regola di settore, allontanando il polo di emergenza urgenza dall’ospedale HUB di Cosenza, stravolgendo ogni regola. Ciò andrebbe a scoprire decine di Comuni, dal Medio e Basso Tirreno e fino all’hinterland Amanteano, concentrando tutta l’area chirurgica in pochi chilometri, sull’asse Cetraro-Belvedere, dove già insistono cliniche private convenzionate che offrono specialità chirurgiche”, denuncia.

“Non dobbiamo creare lo stesso problema verificatosi a suo tempo nell’Alto Tirreno cosentino, allorquando chiusero l’ospedale di Praia a Mare e tutti gli abitanti di quel vasto territorio furono costretti a recarsi a Lagonegro, e non a Cetraro, in virtù del fatto che quel nosocomio dava maggiori garanzie di cure e, soprattutto, era più vicino alle loro residenze. Evitiamo dunque di commettere gli stessi errori”, consiglia.

“Non dimentichiamo, poi, che per adeguare strutturalmente l’ospedale di Cetraro occorrono 12milioni di euro, mentre con soli 5 milioni renderemmo Paola in nosocomio chirurgico di eccellenza.

“Anzi – incalza – non capisco come fino ad oggi nessuno abbia provveduto, dopo il tanto tempo trascorso e le ingenti risorse investite, a rendere operativo il decreto Scura. La politica è responsabile di tutto ciò. E ora deve rendere conto al popolo”.

“Quindi smettiamola con le questioni di campanile e pensiamo alla gente, disorientata e penalizzata da continui disservizi in ambito sanitario”, tuona Aloia.

“Il potenziamento dell’ospedale di Paola, anche in termini di risorse umane – conclude – consentirebbe peraltro di innescare una sinergia perfetta con l’ospedale di Cetraro, potenziato a sua volta come polo medico, e con le cliniche di quel territorio, che potrebbero integrare i servizi della sanità pubblica fornendo specialità chirurgiche.