Home Attualità Arrestata la preside antimafia premiata da Mattarella: accusata di furto di pc...

Arrestata la preside antimafia premiata da Mattarella: accusata di furto di pc e cibo

Daniela Lo Verde, Cavaliere della Repubblica per il suo impegno antimafia nel quartiere Zen di Palermo

365
0
La preside Daniela La Verde premiata da Mattarella

REDAZIONE – Daniela Lo Verde, Cavaliere della Repubblica per il suo impegno nell’antimafia e nel quartiere Zen di Palermo, è agli arresti domiciliari e dovrà rispondere dell’accusa di corruzione e peculato. Per mesi, insieme al vicepreside, si sarebbe appropriata di cibo, computer e tablet acquistati con i fondi europei e destinati agli studenti.

Un arresto che ha dell’incredibile vista la fama ‘positiva’ della persona sottoposta alla misura cautelare. Peculato e corruzione. Sono queste le ipotesi di reato per cui carabinieri hanno eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti della preside Daniela Lo Verde, dell’istituto comprensivo ‘Giovanni Falcone’, situato nel quartiere Zen di Palermo. Personalità nota per il suo attivismo nell’antimafia e nel sostegno dell’educazione dei ragazzi in quartiere difficile della città.

La donna nel 2020 aveva ricevuto il titolo di cavaliere al merito della Repubblica dal presidente Mattarella per l’impegno durante la difficile fase del Covid nel quartiere Zen, tradizionalmente complesso nella realtà sociale. I reati ipotizzati riguardano la gestione dei fondi di spesa pubblici, sia nazionali che europei, nell’ambito di vari progetti scolastici. Nell’ufficio di presidenza, fanno sapere gli inquirenti, è stata ritrovata un’ingente quantità di generi alimentari e costosi dispositivi informatici destinati agli studenti.

Il provvedimento è stato disposto dal gip di Palermo su richiesta formulata dai procuratori europei delegati Calogero Ferrara e Amelia Luise, dell’European Public Prosecutor’s Office (Eppo) di Palermo.

L’operazione dei carabinieri è stata chiamata ‘La coscienza di Zen-0’ e le misure cautelari interessano in tutto tre persone: la preside, il vicepreside e professionisti privati la cui identità non è nota.

Secondo quanto emerso dalle indagini svolte, tra febbraio 2022 e aprile 2023, i dirigenti scolastici, in forza del loro ruolo di pubblico ufficiale, “in maniera spregiudicata e per accaparrarsi i cospicui finanziamenti comunitari connessi”, avrebbero attestato falsamente le presenza degli alunni all’interno della scuola anche in orari extracurriculari.

Questo per “giustificare l’esistenza di progetti Pon (quelli finanziati con soldi europei, ndr) di fatto mai realizzati o realizzati solo in parte, nella considerazione che la mancata partecipazione degli studenti avrebbe inciso in maniera direttamente proporzionale sulla quota parte dei fondi destinati per ciascun Pon alla Dirigenza”.

Gli approfondimenti investigativi avrebbero messo in luce una gestione illecita “anche per per procedure di acquisto e fornitura di generi alimentari per il servizio di mensa della scuola”, e materiale informatico come tablet, pc, e Iphone comprati con fondi europei e destinati agli alunni.

Nell’ufficio di presidenza era così custodita una ingente quantità di generi alimentari e di costosi dispositivi informatici destinati agli studenti, che sarebbero stati prelevati dalla preside e dal suo vice Daniele Agosta – anche lui ai domiciliari, come la dipendente della R-Store, ditta che commercializza materiale informatico, Alessandra Conigliaro – per “proprie ed esclusive necessità”.

Secondo le indagini, la dirigenza dell’istituto avrebbe affidato stabilmente, contro le norme, la fornitura di materiale tecnologico a una sola azienda.

“Le condotte poste in essere dai due pubblici ufficiali – affermano gli inquirenti – risultano particolarmente gravi alla luce della loro completa adesione a logiche di condotta meramente utilitaristica, della strumentalizzazione dell’azione amministrativa e dalla vocazione a ritenere la pubblica amministrazione come un pozzo dal quale attingere costantemente qualsivoglia utilità, dagli strumenti tecnologici di ultima generazione ai generi alimentari”.

Ad aggravare il quadro, secondo quanto emerge dal provvedimento cautelare, la dirigente “ha costantemente alimentato la propria immagine pubblica di promotrice della legalità nonostante il quotidiano agire illegale e la costante attenzione ai risvolti economici della sua azione amministrativa”. (Agi)