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Provenzano: contro di me attacco premeditato dal sindaco di San Lucido

Conflitto di interessi sul "transito dei camion dal centro del Paese". Strafalcioni e mancate risposte

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Roberta Provenzano e Cosimo De Tommaso

SAN LUCIDO (Cs) – “Leggo con stupore e sconcerto del premeditato attacco sulla Stampa da parte del Sindaco del mio Paese in merito alla famigerata questione dell’utilizzo indebito e inappropriato del titolo di città da parte dell’amministrazione (https://www.calabriainchieste.it/2023/04/21/utilizzo-improprio-del-titolo-citta-di-san-lucido-prefettura-interroga-il-comune/)”, è la premessa contenuta nella replica di Roberta Provenzano, avvocato, consigliere comunale di minoranza, aspetto all’intervento di critica politica diffuso ieri sera dal sindaco Cosimo De Tommaso.

LA PREMEDITAZIONE E GLI ORARI IMPOSSIBILI DELLE SEDUTE CONSILIARI

“Premeditato”, sostiene Provenzano. Ma, ci chiediamo, perché? Ecco la risposta: “Perché è palese il tentativo del Sindaco di spostare l’attenzione dai temi, particolarmente importanti, posti quali punti trattati nel corso del consiglio comunale celebratosi della mattinata di ieri, fissato per l’ennesima volta in pieno orario lavorativo, sì da rendere praticamente impossibile la partecipazione della cittadinanza alla vita democratica del Paese”, denuncia Provenzano.

LE PROPOSTE DELLA MINORANZA IN SEDE DI CONSIGLIO COMUNALE

Che ricorda: “Nel corso delle seduta consiliare, come nostra consuetudine e nel rispetto del mandato ottenuto dal voto popolare, abbiamo avanzato proposte puntuali, strutturate e documentate: abbiamo proposto la riduzione di Imu e addizionale Irpef a favore dei più deboli. Abbiamo evidenziato come le spese ingiustificate e gli sprechi amministrativi di questi mesi stiano recando pregiudizio a tutti e, in particolar modo, proprio alle persone con meno possibilità. Abbiamo sciorinato una serie di dati (che nessuno ha censurato!), ricavati dai parametri utilizzati dal Ministero, dunque oggettivi, da cui emerge drammaticamente che San Lucido è ridotto a Comune economicamente marginale. Abbiamo ribadito con forza e serietà come ogni euro pubblico dovrebbe essere speso a favore dei sanlucidani. Altro che Città internazionale”!

GLI “STRAFALCIONI” NEL SETTORE LAVORI PUBBLICI

E, ancora, si è parlato di lavori pubblici, “settore in cui gli “strafalcioni” di De Tommaso, come ha titolato la stampa in merito alla questione del finanziamento relativo alla importante strada di “Santa Maria di Monte Persano“, sono in costante divenire. Altro che Città internazionale! Abbiamo fatto presente che ritorneremo sulla questione del bando borghi informando dettagliatamente la cittadinanza di rilevanti questioni che attengono alla spesa e all’impiego delle risorse pubbliche”, ricorda Provenzano

IL TRANSITO DEI CAMION E IL CONFLITTO DI INTERESSE

Ma v’è dell’altro. Ecco: “Abbiamo fatto presente che ritorneremo a parlare della questione del transito dei camion dal centro del Paese (o, come piacerebbe dire a De Tommaso, della Città!) evidenziando come oltre alle problematiche di sicurezza e a quelle sanitarie ad essa legate, tale questione rappresenta un freno allo sviluppo del Paese; parleremo, dunque, del palese conflitto d’interesse. Altro che Città internazionale!
Il nostro Sindaco, dovrebbe sapere, che nelle Città internazionali, quelle vere, il centro del paese è risorsa valorizzata, chiusa al transito di mezzi, curato nei particolari, più in generale valorizzato. Gli amministratori, infatti, non si dovrebbero stupire se diciamo che in questo modo di “gestire” la Cosa Pubblica c’è poco di Città internazionale.
Una visione vecchia del Bene comune, guidata dai conflitti di interessi che rappresentano un piaga, che supera l’esigenza e l’impegno di affrontare i bisogni reali della collettività, appannaggio di logiche che viziano irrimediabilmente la condotta di chi dice di voler trasformare il luogo che amministra in un modello da seguire. In una Città”

Pertanto – incalza la consigliera comunale – invece di provare a spostare l’attenzione su temi che – evidentemente – non sono centrali nella discussione politica, invece di impedire la partecipazione democratica alla vita amministrativa del Paese, invece di rendere trasparente l’operato di governo, invece di coinvolgere nelle scelte politiche gli altri membri della maggioranza (palesemente ridimensionati e resi subalterni!), ci si lancia in spropositati, improvvidi e deprecabili attacchi verso quella parte politica che ha il compito di vigilare sull’azione amministrativa. E’ fatto notorio che dall’interno della maggioranza alcun contributo viene dato al Primo Cittadino nell’attuazione delle linee programmatiche e politiche, utile per evitare che certi grossolani errori vengano commessi”.

L’ABUSO DEL TITOLO DI CITTA’

Per tornare, seppur rapidamente, alla questione dell’abuso del titolo di Città, faccio notare che nell’esercizio del mio mandato mi sono posta il problema di chiedere, attraverso un’apposita nota indirizzata al Ministero dell’Intero se ci fossero le condizioni per l’utilizzo del titolo di Città e la risposta pervenuta dalla Prefettura, che chiede chiarimenti in merito, ci dà la misura che la questione posta è fondata e importante. E se il Sindaco ironizza e minimizza, come se si trattasse di questioni che esulano dell’interesse collettivo, nonostante l’intervento della Prefettura, il problema è molto più serio di quello che sembra! La legge, che probabilmente il Sindaco ignora, indica quali sono i presupposti per poter ottenere il titolo di Città.

L’ACCANIMENTO CONTRO I CONTROLLORI

Ma ciò che più dispiace è questo accanimento verso chi esercita legittimamente la propria funzione. Ma la cosa non stupisce, ci siamo abituati!
E’ l’ennesimo tentativo di distrazione di massa che tanto piace al nostro Primo cittadino: spostare l’attenzione su altro per nascondere le gravi lacune amministrative è tecnica nota, ormai divenuta consuetudine!

“PANE E CIRCO”, COME NELL’ANTICA ROMA

Nell’antica Roma questo tipo di strategie politiche demagogiche venivano rappresentate con la locuzione “panem et circenses“. La sola definizione di San Lucido quale Città moderna, europea, green e sostenibile non basta! Assolvere al proprio dovere di Primo cittadino e far cresce il Paese che si amministra non è un mero esercizio terminologico! Noi sanlucidani siamo innamorati e orgogliosi del nostro Paese che non dobbiamo necessariamente definire Città per soddisfare il nostro ego.

VOGLIAMO UNA SAN LUCIDO REALMENTE INTERNAZIONALE

Ci piacerebbe, questo si, che il nostro possa essere o diventare un Paese realmente internazionale, proiettato in una dimensione sostenibile, ove i servizi funzionino, le fasce più deboli protette, il centro del paese rilanciato e vivibile per le famiglie (e non ridotto a corsia preferenziale dei mezzi pesanti!), le contrade non più isolate, il lungomare rilanciato, gli spazi pubblici valorizzati e che i controlli del territorio siano concreti e continui (in particolar modo con l’avvicinarsi della stagione estiva!), che i vicoli e le piazze del Paese non siano trasformati in discariche a cielo aperto.

Per fare questo non è sufficiente appropriarsi (in assenza di presupposti normativi!) del termine città, per fare questo serve visione politica, serve amministrare con serietà, con responsabilità, senza rifugire dai problemi, magari facendo tesoro del contributo della minoranza!

E se poi il Sindaco tanto tiene al titolo di città che porti la questione in consiglio, che si crei una discussione su questo tema, che si individuino i criteri e si crei una specifica commissione. Da subito, ci dichiariamo disponibili a aprire una discussione su ciò“, conclude la consigliera comunale.