CLETO (Cs) – Nuove curiosità del blitz delle Fiamme Gialle e della procura paolana contro la “cupola” del malaffare di Cleto, piccolo centro della costa tirrenica cosentina (https://www.calabriainchieste.it/2023/04/24/smantellata-la-cupola-del-malaffare-sul-tirreno-cosentino-3-misure-cautelari-28-indagati/).
In riferimento all’assunzione pilotata di istruttore direttivo amministrativo (https://www.calabriainchieste.it/2023/04/24/la-mazzetta-da-5-000-euro-per-il-concorso-pilotato-al-comune/), dalle intercettazioni ambientali risulta che il presidente della commissione del concorso, Franco Alimena, parlando con l’allora sindaco Giuseppe Longo, esternava preoccupazione sulla riconoscenza del candidato Salvatore Paonessa che, tuttavia, per sdebitarsi in riferimento all’aiuto ricevuto (tracce di prove scritte e orali della selezione pubblica), regalava la cosiddetta “stimanza” al presidente Alimena: olio d’oliva paesano e prodotti alimentari, verosimilmente soppressate e salsiccia.
Ma ad Alimena interessavano più che altro i soldi: “Chistu cca, ciamu datu a tranquillità (il posto di lavoro, ndr)”, raccontava Alimena a Longo. “Iu quandu pigliu n’impegnu u mantignu, speriamo che u mantenano pure gli altri“. Traduzione: io quando prendo un impegno lo mantengo, speriamo anche gli altri si comportino allo stesso modo.
E la risposta del sindaco: “Certo che lo deve mantenere“.
Ma poi Paonessa consegnò – secondo le indagini – solo 500 euro dei 5.000 che Alimena si aspettava.