Home Calabria La “mazzetta“ da 5.000 euro per il concorso “pilotato“ al Comune

La “mazzetta“ da 5.000 euro per il concorso “pilotato“ al Comune

La presunta "cupola" del malaffare che operava sul Tirreno avrebbe messo le mani su un milione di euro di fondi pubblici

508
0
La Procura di Paola

CLETO (Cs) – La presunta “cupola” del malaffare che operava a Cleto, sul Tirreno cosentino, avrebbe messo le mani su un milione di euro di fondi pubblici, indicando ditte e professionisti amici, penalizzando gli altri (https://www.calabriainchieste.it/2023/04/24/smantellata-la-cupola-del-malaffare-sul-tirreno-cosentino-3-misure-cautelari-28-indagati/).

E sul concorso pubblico pilotato, gestito a tavolino per farlo vincere all’amico Salvatore Paonessa, così com’è poi avvenuto, dagli atti emergono interessanti novità.

Il 20 agosto 2021 presso la stazione carabinieri di Aiello Calabro, veniva infatti sentito a sommarie informazioni un vigile urbano del Comune di Cleto, il quale riferiva che il giorno precedente aveva incontrato Ponessa negli uffici comunali e questi gli aveva confidato che il presidente della commissione del concorso, Franco Alimena, gli aveva chiesto l’importo di 5mila euro in relazione alla vittoria del concorso e che nei giorni precedenti l’allora sindaco Giuseppe Longo gli aveva consegnato un biglietto proveniente dal medesimo Alimena, su cui era scritto 5.000, indicante la presunta mazzetta da pagare per il concorso pilotato.

Vicenda, quella sopra citata, per la quale sono indagati – destinatari di misura cautelare – il trio Paonessa-Alimena-Longo.

Ciò in quanto, secondo le accuse della Procura, condivise dal Giudice, l’Alimena – in combutta con Longo – avrebbe consegnato le prove scritte e orali del concorso all’aspirante istruttore direttivo amministrativo Paonessa, consentendogli di fotografarle e, quindi, studiarle in anticipo, penalizzando gli altri concorrenti.

Per tale favore, Paonessa avrebbe consegnato una mazzetta da 500 euro all’Alimena, tramite il sindaco, anziché i 5mila euro richiesti.

Il vigile, sentito dai carabinieri, ha riportato lo sfogo del Paonessa: «Ho vissuto una esperienza che mi ha molto provato… relativa alla mia assunzione in Comune», avrebbe sussurrato il vincitore di concorso al vigile urbano.

«Il presidente della commissione mi ha fatto pervenire un bigliettino dal sindaco con su scritto 5.000… ovviamente io non ho assolutamente intenzione di pagare nulla per un posto di lavoro che io ho meritato e sudato…» e … «questo Alimena è anche venuto un altro giorno (non specificando la data) nel mio ufficio e mi ha detto…: “come intendi determinarti per la mia richiesta?”», avrebbe riferito Pavonessa. (g. s.)