CROTONE Avrebbero abusato sessualmente,
negli anni, della bambina di soli 7 anni, affetta da disabilità intellettiva media. È questa l’accusa contestata dalla Procura di Crotone al padre e all’amico di famiglia, entrambi arrestati dai Carabinieri e trasferiti nel carcere di Crotone.
I carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Crotone, in collaborazione con i militari della Stazione Carabinieri di Scandale, hanno dato esecuzione all’ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal Tribunale di Crotone, nei confronti di 2 persone, D.V e V.V, ultracinquantenni di Scandale, in ordine ai quali venivano raccolti gravi indizi di colpevolezza del reato di «maltrattamenti in famiglia e abusi sessuali su minore».
Gli abusi sarebbero stati commessi a Scandale, piccola comunità della provincia crotonese, in un contesto familiare di gravissimo degrado socio-culturale. La madre della piccola, anch’ella vittima di maltrattamenti fisici e verbali, avrebbe tentato più volte di fermare il marito nel corso del tempo, assistendo in più occasioni agli abusi sessuali che la piccola subiva – sin da quando aveva pochi anni di vita (circa 3 anni) – dall’amico di famiglia, con la complicità del padre.
Le indagini dei Carabinieri sono state avviate dopo la segnalazione degli assistenti sociali del comune crotonese. A far scattare l’allarme sono stati i comportamenti inusuali della bambina sia nel contesto sociale, che in quello scolastico. Da qui, le immediate investigazioni condotte dai militari della Sezione Operativa e della Stazione Carabinieri di Scandale, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Crotone, hanno svelato una realtà “raccapricciante” nella quale viveva, da anni, la povera bambina.
I racconti forniti dalle vittime, le intercettazioni telefoniche ed ambientali, nonché le testimonianze raccolte dagli inquirenti in un contesto caratterizzato da palesi reticenze ed omissioni volte a screditare la realtà dei fatti, evidentemente nota ai più stretti familiari, sono confluite nell’inchiesta che, nonostante le difficoltà, ha permesso ai Carabinieri di arrestare i 2 indagati e salvare la madre e la bambina, entrambe collocate in idonee strutture protette.