E’ stato chiesto il rinvio a giudizio
nei confronti di un avvocato di Catanzaro, amministratrice della Siarc, coinvolto nell’inchiesta “Risiko”, che ad ottobre dell’anno scorso ha portato la Gdf di Catanzaro al sequestro preventivo di 4.223.304 di euro.
Dalle indagini è emerso, lo ricordiamo, il mancato versamento di ingenti somme all’Erario, l’utilizzazione in compensazione di crediti inesistenti relativi ad investimenti sulla ricerca e lo sviluppo, il mancato versamento di contributi e stipendi ai dipendenti. Nel 2020, l’Agenzia delle Entrate ha denunciato il legale rappresentante per indebita compensazione: dal 2017 al 2020, la società infatti, avrebbe utilizzato in compensazione crediti di imposta per investire in ricerca e sviluppo, avvalendosi del progetto “Risiko” senza però svolgere alcuna attività innovativa, come previsto dal piano. La Siarc si sarebbe limitata a raccogliere ed elaborare informazioni relative al servizio di distribuzione pasti, all’ottimizzazione delle quantità, al miglioramento degli stessi elementi, senza fornire nuovi beni, servizi, o processi di miglioramento sostanziale di prodotti, condividendo le conclusioni a cui è giunta l’Agenzia delle Entrate.
Tanti gli esposti dei dipendenti della Siarc che, ascoltati a sommarie informazioni da inquirenti e investigatori, avrebbero rivelato l’omesso versamento dei contributi previdenziali sui fondi pensionistici complementari, cessione del quinto non versate e stipendi non pagati. E attraverso una serie di riscontri, gli investigatori hanno individuato l’amministratore di fatto dell’azienda nell’avvocato catanzarese. L’udienza preliminare è stata fissata per l’8 giugno.