Non ce l’ha fatta Giulia, la 14enne malata di tumore
che qualche mese fa era stata rifiutata da due scuole perché malata e in sedia a rotelle. Nonostante tutto, la ragazza stava finendo i suoi studi all’Istituto nazionale del tumore a Milano e tra qualche settimana avrebbe concluso il terzo anno per poi fare un corso da grafica pubblicitaria.
La 14enne stava lottando da qualche tempo con una neoplasia che colpisce le ossa, l’osteosarcoma, e nonostante le terapie non era riuscita a sconfiggerlo. Mesi fa, a causa della malattia, ha dovuto subire un operazione di amputazione dell’arto sinistro e per questo sono iniziati i suoi problemi nel trovare una scuola che potesse ospitarla.
Il primo istituto, il Rizzoli, a cui si era rivolta, non aveva insegnanti di sostegno disponibili mentre il secondo, il Caterina da Siena, non aveva ascensore e montacarichi funzionante.
La ragazza è deceduta senza aver avuto la possibilità di finire le scuole e iniziare il corso di grafica, i funerali si terranno a Milano venerdì
Del suo caso ne ha parlato Luca Pellizzer, coordinatore del Comitato Genitori Pediatria dell’Istituto Nazionale dei Tumori milanese: «Inaccettabile che non potesse andare a scuola per un ascensore rotto, non parliamo di un investimento di milioni di euro ma di massimo 4 mila euro. La scuola dovrebbe essere aperta a tutti ma abbiamo le prove che non è così».
Inizia poi dolorosamente a ricordare la situazione di Giulia: «Prima alla ragazza poi alla famiglia abbiamo detto di avere fiducia nelle istituzioni perché stavano lavorando per loro. Ma io ricordo bene gli occhi delusi di GIulia, già cominciava a non crederci. La possibilità di andare a scuola e sedersi al banco con i compagni è una terapia psicologica che aiuta tanto quanto i farmaci che sono costretti ad assumere.