Ha filmato un uomo mentre bruciava vivo
dopo che la sua auto aveva preso fuoco sul Tra. E, invece di soccorrerlo, aveva inviato il filmato sui social di Welcome to Favelas. Mentre gira la clip, si sente l’uomo commentare l’agonia del pittore Francesco Sandrelli, scomparso a 53 anni dopo un lungo ricovero in ospedale per le ustioni. “A zi hai pijato foco?… senti che callo mamma mia”. Ora l’autore di quel video ha un nome. Come svela La Repubblica.
Adriano S. è indagato per omissione di soccorso. Gli investigatori non stavano riuscendo ad identificarlo. Tuttavia lo stesso autore del video non ha resistito e su Facebook ha spiegato di essere lui il “videomaker” che ha immortalato la scena. Lo ha fatto commentando, a fine marzo, un articolo di giornale in cui si dava atto dell’indagine della procura per scovare il responsabile della clip.
«La vittima non stava sdraiato in terra. Diciamo che era un situazione strana. Magari poteva fare qualche gesto strano e peggiorare le cose. E poi c’erano i carabinieri incolonnati in auto non lontano da me», ha scritto sui social. Chi ha letto il suo post, prima che lo rimuovesse, gli ha replicato in modo duro. Nel frattempo, però, gli investigatori erano già riusciti a individuarlo.
Il fatto è avvenuto il 6 febbraio ma l’uomo vittima dell’incidente, appartenente a una grande famiglia nobile di Cortona, è morto a causa delle ustioni il 24 marzo. Il filmato della sua agonia ha spopolato sul web. Ma poco dopo i gestori della pagina hanno deciso di rimuovere il video. I familiari vogliono giustizia. Denunciano tutto. Scende in campo la procura con una doppia indagine, la prima per accertare le cause del rogo, la seconda per omissione di soccorso. In particolare, viene dato incarico alla Polstrada di rintracciare gli autori, o l’autore, del video: perché non si sono fermati invece di limitarsi cinicamente ad attivare lo smarttphone in modalità video? Il caso monta.