CATANZARO – In questi giorni è stata posta in evidenza dalla Stampa la discussione sull’assegnazione di 200 licenze Ncc (Noleggio con conducente) che verrebbero concesse alla Ferrovia della Calabria in base ad una proposta di legge del consigliere regionale Pasqualina Straface di Forza Italia, attuale presidente della commissione Sanità.
Il tutto servirebbe per superare, secondo la tesi dell’estensore, uno dei tanti limiti del trasporto pubblico in Calabria.
LEGGE LICENZIATA E APPROVATA
La legge è stata licenziata dalla commissione Ambiente e Territorio e approvata a maggioranza con la deliberazione n. 187 nella giornata di giovedì 20 aprile 2023 dal Consiglio Regionale della Calabria.
Secondo la tesi di autorevolissimi addetti ai lavori – quelli, cioè, davvero bravi, che però la politica non coinvolge perché non accriccati – sarebbero stati fatti più di un passo falso e presto i nodi verranno al pettine.
Vediamo perché. Proviamo a fare un po’ di ordine sull’argomento per capire come ci si sta muovendo in Calabria, tenendo in consigliere l’aspetto pratico.
FACCIAMO ORDINE SULLA VICENDA: PRIMA CONTRADDIZIONE
La legge quadro per quanto riguarda il noleggio con conducente è la n. 21 del 15/01/1992 che già all’articolo 1 fa emergere una contraddizione rispetto a ciò che è stato approvato. L’articolo in questione, infatti, recita: ”Sono definiti autoservizi pubblici non di linea quelli che provvedono al trasporto collettivo od individuale di persone, con funzione complementare e integrativa rispetto ai trasporti pubblici di linea Ferroviari, automobilistici, marittimi, lacuali ed aerei, e che vengono effettuati, a richiesta dei trasportati o del trasportato, in modo non continuativo o periodico, su itinerari e secondo orari stabiliti di volta in volta“.
Nella legge regionale 87 appena approvata, invece, si fa intendere che l’attività sarà portata a termine da questi veicoli come se svolgessero il loro lavoro in sostituzione di autobus di linea con conducente, quindi trasporti pubblici e, aggiungiamo noi, probabilmente con orari fissi.
In modo erroneo, dunque, si assoggetta l’autorizzazione degli autobus di linea con i veicoli Ncc/taxi.
La legge 21/92, però, nasce come alternativa all’autobus pubblico di linea come ben specificato nell’articolo 1.
Le autorizzazioni per l’autobus con conducente, infatti, sono cosa diversa della licenza Noleggio con conducente, anche perché le autorizzazioni vengono gestite in modo differente. Per quanto riguarda gli autobus di trasporto pubblico se ne occupa esclusivamente la Regione con i suoi uffici, mentre per la gestione degli NCC e tassisti con veicoli fino a 9 posti (questo è il principio cardine della legge 21/92) se ne occupano le Camere di Commercio, investite dalla Regione o dalle province Autonome, con l’obbligo di iscrizione ad un Ruolo specifico appunto per l’Ncc o tassista che intenderà esercitare come conducente non di linea.
Ciò avviene dopo che la persona fisica ha sostenuto un esame presso la Regione Calabria al dipartimento dei trasporti.
Orbene, è distorto e riduttivo assoggettare entrambe le figure, inducendo a pensare che siccome si hanno le autorizzazioni per il conducente autobus di linea, lo stesso si può dire per il conducente Ncc che, invece, ha una regolamentazione diversa.
Quindi la legge appena approvata, frettolosamente, forse per accontentare l’onorevole Straface, come spesso avviene in Calabria, è fortemente inficiata da questa problematica, che non è certamente l’unica.
In realtà, secondo l’ufficio Giuridico del Consiglio Regionale, in una prima lettura dice che la legge presentata e approvata potrebbe in qualche modo violare i principi di libera concorrenza, visto che le licenze sono affidate direttamente e senza alcuna bando di gara ad una società sia pure ad intera partecipazione pubblica.
In effetti ciò rappresenta una punto di debolezza perché le licenze sono assegnate a persone fisiche, non a società, infatti su questo dettaglio si è pronunciato il Tar Molise, confermando quanto detto in precedenza e – aggiungiamo noi – ne parla anche la legge 21/92, adducendo che nelle Camere di Commercio al Ruolo si possono iscrivere solo persone fisiche e non società.
FERMO DELLE LICENZE A LIVELLO NAZIONALE
Altra questione in evidenza è il fermo delle licenze che si è avuto a livello nazionale. Con due decreti del Mit, risalenti al 2018, veniva sospeso il rilascio di tutte le licenze in attesa del Registro Elettronico Nazionale che doveva avvenire entro un anno dell’entrata in vigore del decreto. Insomma, tutto fermo: un pasticcio all’italiana.
Si pensi ancora che la legge 21 del 92 dava mandato alle Regioni di costituire il Ruolo dei conducenti Ncc e taxi, legiferando sul tema attraverso i vari Consigli Regionali. La Regione Calabria con estremo ritardo ha cercato di metterci una pezza, dopo appena 26 anni e nemmeno legiferando attraverso il Consiglio Regionale, ma con una sbrigativa delibera di Giunta Regionale (n. 113 del 29/03/2018) proposta dall’allora assessore alle infrastrutture Musmanno. In questa delibera viene trattata la parte che riguarda gli esami Ncc/Taxi ma non l’istituzione del Ruolo specifico, scaricando di fatto le responsabilità sulle Camere di Commercio (Art.6 legge 21/92) singole sotto l’organizzazione della Unioncamere Regionale.
Dopo il 29/03/2018, giorno della fatidica delibera di Giunta Regionale n. 113, le Camere di commercio di ogni provincia calabrese in ordine sparso hanno costituito ognuna un regolamento diverso. Si pensi che la Camera di Reggio Calabria si è dotata di un regolamento, molto tardivo, in data 30/06/2022, quindi la Regione non ha fatto da guida come doveva essere per rendere fluido e univoco il comportamento.
Per le autorizzazioni o licenze Ncc/taxi la Regione dovrà far iscrivere singolarmente gli autisti con i titoli specifici dopo aver fatto gli esami alla Regione (che per cadenza avvengono non più di due 2 volte all’anno) e magari dopo tanti solleciti. Fatto questo passaggio chi ha superato l’esame si dovrà iscrivere al Ruolo tenuto dalle Camere di Commercio e successivamente per competenze esclusiva, secondo la legge quadro del 92 articolo 4, possono essere rilasciate le licenze o autorizzazioni solo ed esclusivamente dai Comuni e non dalle Regione.
Insomma, per anni la Regione non ha legiferato sul tema, all’improvviso ha approvato una legge frettolosa che nasce male: un pateracchio alla calabrese, dopo tutti i precedenti, che farà acqua da tutte le parti e che complica ancora di più la situazione.
Farà esplodere, soprattutto, le contraddizioni dei vari uffici regionali, facendo gestire le cose al “carrozzone” delle Ferrovie della Calabria, che non sembra navighi in buone acque, con una gestione poco attenta. Ciò creerà una guerra fra poveri in un settore dove si vive per pochi spiccioli e si naviga a vista.