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Ex Onpi, l’affidamento della gestione a “Il Gioiello della Magna Grecia” andrebbe rivisto

«Ha dovuto convenire ad un atto transattivo del contenzioso in essere con il Comune»

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SAN LUCIDO – Franco Nunziata, ex socio del “Gioiello della Magna Grecia” ha scritto una lettera aperta al sindaco Cosimo De Tommaso per quanto concerne la gestione dell’Ex Onpi affidata a “Il Gioiello della Magna Grecia”. Una scelta considerata “discutibile”. Ecco perché.

«Nella mia qualità di cittadino di San Lucido e di operatore del settore socio – sanitario che, dal 2016 al 2018, ha restituito una dignità assistenziale e giuridica alla struttura “Ex – Onpi” di San Lucido che, da anni, veniva gestito dalle amministrazioni comunali susseguitesi nel tempo al di fuori da ogni norma di legge e regolamenti ed in assoluto degrado strutturale ed organizzativo ed, incontrovertibilmente documentabile, lo scrivente ne ha realizzato, anche, le premesse per il suo rilancio e potenziamento funzionale», ha esordito Franco Nunziata che ha proseguito evidenziando ancora come «sento il dovere civico e professionale, ai soli fini di una autotutela di codesta amministrazione comunale e degli interessi di tutta la popolazione di San Lucido, di far presente che, con l’affidamento prima avvenuto alla società cooperativa sociale “Il Gioiello della Magna Grecia” della gestione della sola Ala centro nord della  struttura e con l’eventuale affidamento della concessione alla stessa società, da sola o in associazione d’impresa, del settore sud ove è già funzionante una Casa di Riposo autorizzata, quella stessa Casa di Riposo dalla quale “Il Gioiello della Magna Grecia” era stata sfrattata, il Comune debba più opportunamente salvaguardare e tutelare gli interessi dell’Ente che amministra».

Entrando nel merito della questione, Nunziata ha fatto rilevare ancora come «l’affidamento dei servizi socio-assistenziali di cui sopra alla cooperativa sociale “Il Gioiello della Magna Grecia” appare in contrasto, incerto ed a rischio di esclusione, a norma dell’art. 80 del codice appalti, per i seguenti motivi: lo stesso Ente comunale, in data 27 aprile 2018 e in data 9 maggio 2018, si era costituito in giudizio contro la stessa per il recupero di pregressi canoni di locazione non corrisposti; in data 31 ottobre 2018 è stata oggetto di sfratto giudiziario esecutivo per morosità dei canoni dovuti e non corrisposti al Comune; la stessa società, onde riappropriarsi della gestione della sola Ala nord della struttura, in data 25 agosto 2021, ha dovuto convenire ad un atto transattivo di ogni controversia e del contenzioso in essere con il Comune di San Lucido per sanare i debiti pregressi in più soluzioni ed in più modalità i cui impegni sottoscritti non si sa se sono stati tutti rispettati e rinunciando a tutto il precedente contenzioso legale che, comunque, c’è stato ed alla rinuncia alla ripresa in gestione dell’ Ala sud, Casa di Riposo; dall’agosto 2021, epoca dell’accordo di transazione avvenuto e fino ad oggi, la società “il Gioiello della Magna Grecia” non ha ancora provveduto alla completa ristrutturazione e messa a norma dei locali in questione, né ha ancora avviato alcuna attività; oltre ai debiti ed al contenzioso, oggetti di atto transattivo con il Comune, la cooperativa sociale “Il Gioiello della Magna Grecia” si è vista, inoltre, costretta, in questi anni, a dover sanare bonariamente e solo parzialmente pregresse spettanze arretrate a personale dipendente, a fornitori ed a soci della stessa cooperativa, mentre altri dipendenti, fornitori e soci sono ancora in attesa di essere ristorati dei beni e servizi e del lavoro che hanno prestato, essendo in essere, ancora ad oggi, diffide e decreti ingiuntivi nei confronti della stessa».

Quanto sopra «nell’interesse esclusivo dell’Ente comunale e per la salvaguardia di un rapporto fiduciario fra Ente appaltante pubblico ed operatore economico privato, soprattutto quando si opera in un settore sociale e sanitario di cui devono godere soggetti fragili e famiglie svantaggiate».

stefaniasapienza@calabriainchieste.it