Mario Smurra

CORIGLIANO-ROSSANO (Cs) – Mario Smurra, presidente nazionale dell’Ente di patronato e di assistenza sociale (Epas) e vice presidente nazionale ella Federazione nazionale agricoltura (Fna) interviene sul sistema infrastrutturale del Mezzogiorno puntando il dito contro il governo.

«Forse mai come in questo periodo storico si sta finalmente diffondendo in maniera trasversale un approccio chiaro e risolutorio sia, in generale, rispetto alla questione infrastrutturale del Mezzogiorno come questione economica nazionale e della competitività europea ed internazionale del Sistema Italia»

Sia soprattutto rispetto «a quella che ormai viene unanimemente considerata la più grave anomalia calabrese nella complessiva anomalia meridionale italiana; sia che ci si confronti laicamente sulle sfide o sui limiti dell’autonomia differenziata; sia che si analizzino da un punto di vista funzionale tutti gli interventi previsti per il Sud nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il governo ormai ineludibile del gap di mobilità esterna ed interna della nostra regione, rispetto agli standard garantiti dallo stesso Stato in altri territori, è una discriminante che non può più essere glissata con analisi storiche, insostenibili da ogni punto di vista. Basta alibi: non c’è un caso analogo, dicasi uno, di mancato sviluppo infrastrutturale all’interno di un qualsiasi altro Paese membro dell’Unione Europea. La Calabria è l’ultimo ritardo europeo».

Ecco perché «riuscire ad accelerare, così come si sta facendo in questi mesi, sia sulla realizzazione della nuova SS106 sia, in parallelo, sul progetto nazionale del Ponte sullo Stretto di Reggio Calabria e Messina, significa imprimere un’epocale inversione di tendenza, non tanto o non soltanto in termini di garanzia effettiva della mobilità fisica di persone e merci, ma anche in termini di restituzione, dopo oltre 160 anni dalla formale unità d’Italia, del completo diritto costituzionale di cittadinanza politica ed economica ai calabresi ed ai meridionali; una forte discontinuità sulla quale dobbiamo essere tutti sentinelle e sostenitori al tempo stesso ed a prescindere da ogni altra differenza politica».

Smurra ha voluto sottolineare, dunque «la necessità di rafforzare, anche all’interno del Governo Italiano rispetto all’agenda ed alle dinamiche comunitarie, in primis rispetto alla necessaria qualificazione dei fondi di coesione e programmazione 21-27, questa precisa chiave di lettura di preminente interesse nazionale e – sottolinea – questa prospettiva di recupero pubblico, senza se e senza ma, dell’ultimo ritardo di sviluppo interno ereditato dopo e nonostante il Risorgimento, dopo due guerre mondiali, dopo una guerra fredda intercontinentale, dopo la caduta del muro di Berlino e dopo la fine della cosiddetta prima repubblica».

Si nutre di questa consapevolezza l’evento regionale promosso da Fratelli d’Italia e dal Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR) che per il prossimo mercoledì 3 maggio hanno chiamato a raccolta a Corigliano – Rossano rappresentanti delle istituzioni sovracomunali, nazionali ed europee. 

“Europa e territori calabresi, le infrastrutture che servono per favorire sviluppo e lavoro”. È, questo il titolo dell’incontro che sarà ospitato alle ore 18 all’Hotel Roscianum. Coordinati dal comunicatore e lobbista Lenin Montesanto, con l’introduzione dello stesso Mario Smurra, dopo gli indirizzi di saluto del vicecoordinatore provinciale di Cosenza Mario Felice e del commissario del circolo cittadino Giuseppe Villella e di Gioacchino Campolo, interverranno i consiglieri regionali Luciana De Francesco, Sabrina Mannarino e Antonio Montuoro e gli assessori regionali Filippo Pietropaolo e Giovanni Calabrese.

Alla presenza di Wanda Ferro, sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno, dopo la relazione di Giosi Romano, Commissario di Governo ZES, concluderà la serie di interventi l’eurodeputato Denis Nesci.