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Bruni lascia Paola, è il nuovo procuratore capo di Santa Maria Capua Vetere

Al suo posto subentrerà, in qualità di facente funzioni, il magistrato Ernesto Sassano 

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Pierpaolo Bruni

PAOLA (Cs) – Ora è ufficiale. Pierpaolo Bruni lascia Paola per andare a guidare la Procura di Santa Maria Capua Vetere. Lo ha deciso il Consiglio superiore della magistratura. Al suo posto domani subentrerà, in qualità di facente funzioni, il dottor Ernesto Sassano, originario di Napoli.

Ma torniamo a Pierpaolo Bruni. Originario di Crotone, è stato nominato oggi dal Plenum del Consiglio Superiore della Magistratura, a seguito della delibera proposta dal consigliere togato indipendente Andrea Mirenda, capo della Procura di Santa Maria Capua Vetere.

Un incarico prestigiosissimo, trattandosi di un Ufficio professionalmente molto ambito, che gestisce un vastissimo territorio.

Bruni lascia dopo sei anni la procura di Paola con risultati straordinari, sia in termini di attività di indagine e sia in merito alla efficiente organizzazione dell’ufficio, in sinergia e sintonia con dirigenti, funzionari e impiegati.

E’ entrato in magistratura il 24 febbraio del 1997 e dopo aver superato il tirocinio è stato assegnato al tribunale di Crotone con le funzioni di sostituto procuratore, occupandosi già in quella sede, con le applicazioni in Dda, del fenomeno mafioso.

Poi è passato alla procura di Catanzaro, come Pm della Dda, istruendo numerose inchieste antimafia di un certo spessore e disarticolando pericolosi gruppi criminali tra il Vibonese e il Cosentino.

Si era occupato anche di misure di prevenzione personali e patrimoniali antimafia  e reati contro la pubblica amministrazione, societari, tributari, in materia di tutela dell’ambiente, contro il patrimonio e altri.

E’ stato anche applicato alla Procura Generale di Catanzaro, ottenendo plurime applicazioni alla Dda per la trattazione di 36 procedimenti e processi in materia di criminalità organizzata. 

Nel 2017, è stato nominato procuratore capo di Paola. Sul Tirreno ha messo le mani su quasi tutti i Comuni, incassando importanti risultati.

Vive sotto scorta per le numerose minacce di morte ricevute. La ‘ndrangheta ha cercato più volte di ucciderlo.